Salvini col mitra e i soldatini di ferro

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Lo so che c’entra come i cavoli a merenda, vale a dire proprio niente, però a me la canzoncina è venuta in mente quando ho visto Matteo Salvini col mitra in mano. La sentivo cantare quand’ero bimbo e forse la cantavo, giacché ricordo ancora bene il motivo e alcune parole. Salvini col mitra in mano non c’entra, ve lo assicuro, è stata solo una strana associazione d’idee. Salvini non può essere il papà della canzoncina e neppure il bebè scemo che chiede al padre se i soldatini di ferro in petto hanno un cuor. Ma a me la canzoncina è venuta in mente e così ve la racconto brevemente. Magari può darsi che a Salvini venga voglia di cantarla e magari di farsi riprendere mentre la canta.
Il bebè un po’ scemo che stava giocando con i soldatini, dopo avere ricevuto la risposta dal padre sorridente che i soldatini sono tutti di ferro, quando sente marciare in strada i soldati veri, fa al padre un’altra domanda scema: “Papà per favor, quelli marciano e quelli stan lì. Sono fatti di ferro anche lor?”. E questa volta il padre non più sorridente, serio in viso, gli risponde: “Son di ferro… ma in petto hanno un cuor! i soldati d’Italia oggidì son di ferro e son fatti così!”.
Una curiosità: alla canzoncina, “Soldatini di ferro”, scritta nel 1928 da Peppino Mandes, e musicata da Ugo Lacchini, fu aggiunto un finale nel 1959, dopo  la divisione del Territorio Libero di Trieste.
Renato Pierri

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