Il Bari festeggia con un’altra vittoria. Sul Rotonda

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Festa doveva essere e festa è stata, in campo e a fine gara. L’appello del Presidente a riempire il San Nicola amplificato dal Sindaco, da attori locali e da tutte le maestranze baresi, compresa la comunità intera, è stato accolto tanto che oggi erano presenti circa ventimila persone, un record per questa categoria che solo Bari poteva proporre.

Dopo la sobria sbornia della matematica promozione in serie C, il Bari, nell’ultima gara casalinga di questo torneo maledetto, era atteso per celebrare con professionalità quest’ultimo impegno casalingo della regular season contro il Rotonda, squadra che lotta per non retrocedere, con motivazioni superiori a quelle del Bari, una squadra che si è risvegliata dal torpore primaverile fino a ritrovarsi a lottare per non retrocedere.

I timori alla vigilia di questa gara erano quelli di un calo di concentrazione dovuto alla certezza della promozione, ma il calcio – si sa – è bello perché nulla è scontato, nemmeno le vittorie annunciate.

Così, tra le due sponde di una festa annunciata, la prima ad inizio gara e la seconda a fine gara, la partita si è giocata senza risparmiarsi, col Bari a dimostrare la sua superiorità tecnica ed il Rotonda a giocare all’arrembaggio alla ricerca di un risultato tanto prestigioso quanto decisivo al fine della sua salvezza. Ma alla fine, meritatamente, sia pur di misura, l’ha spuntata il Bari.

Non è stata una partita semplice, come nelle previsioni, tutt’altro, anzi per lunghi tratti è stata complicata grazie al cuore messo in campo dai lucani che hanno provato tutto pur di mettere in difficoltà i baresi anche se alla fine ha prevalso la superiorità netta dei biancorossi.

Mister Cornacchini ha mandato in campo il collaudato 4-3-3con Marfella in porta, Nannini, Mattera, Di Cesare e Turi in difesa, Hamlili, la sorpresa Feola e Piovanello a centrocampo, Floriano, Simeri e Neglia.

Il primo tempo è di marca barese che sfrutta gli errori dei lucani per segnare il gol del vantaggio   per sbagliarne almeno altri due. Al 4’ c’è un cross di Piovanello che incrocia Neglia il quale prova la conclusione al volo ma la palla termina al lato. Poi Pastore, del Rotonda, mette la palla in gol ma c’era una posizione di fuorigioco di un giocatore lucano e pertanto l’arbitro lo annulla.

Al 6’ il gol del Bari. Disimpegno sbagliato in fase di costruzione dei lucani, ne approfitta Floriano che con un delizioso ed efficace esterno destro insacca facendo passare il Bari.

Si diceva degli svarioni difensivi del Rotonda che dopo qualche minuto portano il Bari vicino al raddoppio con Simeri che manca il colpo di testa.

Quindi ancora Bari al 15’ con Di Cesare, su corner, che si coordina benissimo ma il suo colpo di testa termina di un soffio alto sulla traversa.

Il Rotonda prova a reagire ma sintetizza il proprio gioco con un grave pericolo con la conclusione di Flores su un traversone da sinistra, il suo tiro è fortunatamente deviato da un difensore del Bari.

Poi da segnalare il palo di Neglia a portiere battuto che fa andare il Bari vicinissimo al raddoppio. Ancora al 29’ su un cross pericoloso di Piovanello, Simeri manca il gol del 2-0.

Il Bari arretra il baricentro arroccandosi nella propri trequarti grazie anche alla volontà del Rotonda di reagire e di giocare palla a terra anche se non appena sula linea di difesa barese, i difensori giganteggiano respingendo. Quindi la squadra barese si affida ai lanci lunghi di Di Cesare e di Mattera per cercare Simeri o Floriano, ma non si può ignorare Feola, oggi tra i miglior in campo, che non fa mancare il proprio apporto in termini di quantità e di qualità, sempre primo sui palloni e sempre pronto al disimpegno ordinato.

Simeri scalpita per pareggiare i conti impegnandosi intensamente. Al 2’ del secondo tempo l’attaccante barese sfodera un tiro potente da lontano ma lo stesso termina alto.

E allora il Rotonda cerca di affacciarsi in avanti e lo fa con Talia ma la sua conclusione da posizione angolata è deviata da Marfella.

Ancora pasticci del Rotonda che favoriscono la squadra di Cornacchini ma l’imprecisione è nemica del Bari. 13’ su corner la punta del piede di Di Cesare manda il pallone di alcuni centimetri al lato del palo. Ancora Bari, oggi incontenibile, con un cross di Mattera per Simeri che in tuffo sbaglia un gol clamoroso grazie alla parata bellissima, d’istinto di Gonzales.

L’allenatore del Rotonda le prova tutte facendo entrare due uomini freschi ed il risultato è immediato: al 23’ Chiavazzo su un cattivo disimpegno di Hamlili realizza il gol del pareggio con la palla che entra in rete di poco tanto che il guardialinee alza la bandierina dopo un attimo di perplessità. Poi Brienza inventa un assist delizioso per Simeri ma in scivolata non riesce a segnare.

Il Rotonda allora prova a chiudersi ermeticamente affidandosi ai lanci lunghi ed il Bari, nonostante Brienza subentrato, ha qualche difficoltà di troppo. Ci prova De Stefano, allora, ma la sua conclusione termina di pochissimo alto sulla traversa. Simeri continua ad impegnarsi e al 42’ è premiato: dalla linea di fondo su un traversone riceve il pallone e da posizione defilatissima, praticamente impossibile, mette la palla in rete. La gara termina dopo quattro minuti di recupero col Bari che meritatamente vince. Spazio alla festa che rallegra i tifosi con il Presidente De Laurentiis che si impegna per il rilancio della squadra ringraziando i tifosi per l’incredibile apporto offerto per l’economica del risultato finale.

Dispiace per il Rotonda e i suoi tifosi presenti sugli spalti, oggi applauditi, insieme alla squadra, dai ventimila tifosi baresi: da oggi sono matematicamente retrocessi in eccellenza, ma il Bari, anche per onorare il torneo, non poteva e non doveva permettersi cali di concentrazione.

Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori. Questa frase di De Andrè si addice bene a questo Bari spinto da una scellerata conduzione in serie B in serie D, umiliando tifosi e ambiente, finendo nel letame metaforico da quale, pian piano, ha cominciato a germogliare fino a far nascere un piccolo diamante che si spera, col tempo, diventi sempre più grosso di volume.

Ma questo deve essere solo l’inizio di una corsa verso lidi più consoni alla città di Bari, lidi che le precedenti gestioni hanno sempre evitato, vuoi per timore, vuoi per scelleratezza, vuoi per troppa sicurezza. La Presidenza dà ampie garanzie e occorre lasciarla lavorare in pace, senza pressioni perché solo così si diventa grandi.

Adesso l’ultimo ostacolo a Roccella Jonica dove occorre onorare il campionato senza distrazioni, quindi le gare per lo scudetto.

Massimo Longo

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