Pensioni d’oro e conguaglio, da giugno doppio taglio

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L’Inps conferma per luglio il doppio taglio alle pensioni d’oro e a seguito del conguaglio per la riduzione della rivalutazione annuale per il 2019, previsto dall’ultima legge di Bilancio.

La legge di bilancio 2019 prevede la riduzione, a decorrere dal 1° gennaio 2019 e fino al 31 dicembre 2023, delle pensioni di importo complessivamente superiore a 100mila euro lordi l’anno. E’ quanto si legge sul sito Inps. Con la circolare Inps 7 maggio 2019, l’Istituto “fornisce le istruzioni applicative per la determinazione della riduzione e le relative istruzioni contabili”.Con il messaggio 20 maggio 2019, “si comunicano le attività effettuate con effetto sulla rata di giugno 2019: riduzione delle pensioni di importo superiore a 100mila euro l’anno e conguaglio di perequazione per il 2019. Sul cedolino della pensione vengono descritte e analizzate anche le voci relative alle trattenute”.

Per i pensionati scatta, il mese prossimo, il conguaglio (in questo caso unico) conseguente al taglio della rivalutazione annuale degli assegni per il 2019, previsto dall’ultima legge di bilancio, per le pensioni superiori a tre volte il minimo (1.522 euro lordi al mese) e applicato a partire da aprile. Sul prossimo cedolino, quindi, viene recuperata la differenza relativa ai tre mesi precedenti, gennaio-marzo 2019. Attacca il sindacato dei pensionati della Cgil: “Il governo ci beffa e si riprende 100 milioni di euro dopo le europee

“Lo avevamo denunciato da tempo e ora abbiamo la certezza. Dopo averli definiti avari, il governo beffa ancora 5,5 milioni di pensionati riprendendosi i soldi che hanno avuto in piu’ di rivalutazione nei mesi di gennaio, febbraio e marzo per un totale di 100 milioni di euro. Ovviamente il tutto avverra’ subito dopo le elezioni europee. Fanno come e peggio degli altri. Alla faccia del cambiamento”, attacca il segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti. E cosi’ rilancia la manifestazione unitaria dei pensionati indetta da Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, per sabato primo giugno a Roma in piazza San Giovanni, “anche per denunciare questo ennesimo danno nei loro confronti”.

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