Ucraina, Swift e pirateria informatica

Economia & Finanza

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Una parte organica della guerra Russia/Ucraina è rappresentata dagli effetti potenzialmente rilevanti della sanzione rappresentata dalla esclusione dalla rete finanziaria Swift della Russia,  che l’Occidente sta valutando di usare come sanzione, ma anche gli attacchi degli hacker russi verso i paesi Nato.

Le conseguenze del blocco Swift ricadrebbero non solo sui russi ma anche su alcune banche europee che hanno attività per 85 miliardi di euro con i russi (fonte: Banca dei Regolamenti Internazionali).

La quota delle banche italiane è pari a circa 22 miliardi di euro. Altri effetti sull’interscambio di merci che nel caso dell’Italia vale 32 miliardi di euro.

Rilevantissimo è invece il rischio di attacchi hacker contro banche, aziende, sistemi di sicurezza italiani.

Ricordiamo quel vero e proprio flagello informatico che, è il codice “Stuxnet”.

Un codice capace di sfruttare piccolissime falle informatiche e attraverso il software danneggiare l’hardware.

Stuxnet entra nei dispositivi di controllo dei processi industriali come quelli presenti sulle catene di montaggio o nelle centrali termoelettriche o nel ciclo del reattore nucleare.

Stuxnet è stato concepito, per operazioni di sabotaggio informatico

E’ una sorta di missile balistico informatico. Stuxnet è capace di alterare i sistemi di controllo che governano il funzionamento di elementi critici, per esempio aprendo le chiuse di una diga e provocando allagamenti, o alterando i giri di una turbina di una centrale elettrica, facendo saltare un oleodotto, Sono pericoli reali.

Mesi fa si è verificato nel padovano un caso di pirateria informatica nella ULSS 6 Euganea.

Il virus s’insinua nel computer, attraverso un ransomware e cripta i file rendendoli inaccessibili, per poi chiedere alla vittima in questo caso l’ULSS 6 di pagare una somma, in genere in Bitcoin (moneta digitale e virtuale) per riaverli indietro.

O meglio, per avere la chiave con cui decifrarli.

Oggi considerato la situazione di guerra, in Ucraina il rischio informatico è quello più grande che mai si è presentato finora in Occidente e in particolare nei Paesi della Nato.

Il CSIRT (Computer Security Incident Response Team) è stato istituito presso l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e ha pubblicato e continua, a pubblicare avvisi sui rischi di attacchi informatici connessi alla guerra, in Ucraina

Invita ad elevare l’attenzione adottando azioni, per la protezione da questi attacchi.

L’avviso è rivolto a Enti, Organizzazioni, Aziende, Banche che hanno rapporti con aziende e banche ucraine. CSIRT ha annunciato ieri, “l’arrivo” del primo malware della nuova guerra Russia e Ucraina, “HermeticWiper”.

Un nuovo virus informatico distruttivo in grado di mettere in difficoltà reti di computer, grazie alla sua funzionalità di compromissioni dei dati.

Le peculiarità di HermeticWiper (chiamato anche KillDisk.NCV) “consistono nel distruggere intenzionalmente i dati presenti su dispositivo al fine di renderli irrecuperabili, minando il corretto funzionamento del sistema operativo in esecuzione”, avverte il nostro CSIRT.

Sulla guerra informatica nessuno è senza colpe!

IL virus WannaCry fu preparato dalla National Security Agency (NSA) USA e creato, per spiare aziende e governi stranieri.

IL virus uscì dai laboratori della NSA e fu venduto sul “Dark Web”, da un gruppo di hackers anonimi, gli Shadow Brokers.

Infettò e bloccò nell’estate del 2017 i computer del sistema sanitario britannico e di centinaia di aziende sparse nel mondo.

Come Renault, Telecom Portugal e Telefonica, FedEx, Hitachi, Bank of China e le ferrovie tedesche.

Ordini e biglietti cancellati a milioni, appuntamenti rinviati, file e-mail sparite. Internet è connessione, condivisione ma anche potere.

E’ il sistema nervoso che mette in relazione la comunità degli uomini, in un unico organismo, ma senza contromisure si rischia di rendere questa comunità globale manipolabile e fragile.

Erasmo Venosi

Redazione Corriere Nazionale

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

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