​Giallo su 29 milioni di dosi AstraZeneca stoccate ad Anagni. L’Ue minaccia il blocco dell’export

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Ispezione dei Nas nello stabilimento Catalent che ha il compito di infialare il siero di diverse case farmaceutiche. Le dosi sarebbero destinate al Belgio ma Bruxelles chiede chiarezza ed è scontro con Londra. L’azienda si difende: non sono una scorta, ma dosi in attesa del controllo di qualità; entro marzo ne daremo altri 16 milioni alla Ue.

È un giallo il caso dell’ispezione dei carabinieri del Nas nello stabilimento AstraZeneca di Anagni dove sono stoccate 29 milioni di dosi di vaccino anti-covid. A volere i carabinieri nello stabilimento Catalent di Anagni è stato palazzo Chigi che ha sollecitato il ministro della Salute Roberto Speranza a mandare un’ispezione che si è svolta tra sabato e domenica.

I lotti ispezionati hanno destinazione Belgio e tutti quelli in uscita da Anagni – assicurano fonti ufficiali italiane – vengono controllati dal Nas.

Sabato – continuano le fonti ufficiali italiane – la Commissione Ue ha chiesto al Presidente del Consiglio Draghi di verificare alcuni lotti di vaccini presso uno stabilimento di produzione ad Anagni.

“Spetta all’azienda (AstraZeneca, ndr) decidere dove vanno le dosi” stoccate ad Anagni, “ma non possiamo fare a meno di notare che AstraZeneca è molto indietro con le consegne” all’Unione europea, ha detto il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, durante una conferenza stampa.

La casa farmaceutica “si era impegnata a consegnare 120 milioni nel primo trimestre” mentre finora ne sono arrivate “meno di 30 milioni”.

Le dosi stoccate nello stabilimento Catalent “non sono destinate solo all’Europa, ma anche a Covax”, ovvero il programma internazionale nato per portare i vaccini ai Paesi poveri o in via di sviluppo, ha precisato un alto funzionario Ue.

“In Italia – ha sottolineato la fonte europea – c’è uno stabilimento ad Anagni” utilizzato “per infialare le dosi per diverse aziende” come “AstraZeneca e Johnson & Johnson”. “Nel numero totale di vaccini pronti per essere esportati – ha aggiunto il funzionario – ci sono quantitativi destinati sia all’Europa che a Covax”. 

Anche il governo francese ritiene che AstraZeneca non stia onorando gli impegni presi in relazione ai vaccini contro il Covid-19. Lo ha dichiarato alla stampa il portavoce Gabriel Attal. “La situazione è completamente inaccettabile” ha dichiarato dopo una riunione di gabinetto, come riporta Reuters.

Il caso spiegato da AstraZeneca

“Non è corretto descriverle come una scorta. Il processo di produzione dei vaccini è molto complesso e richiede tempo. In particolare, le dosi di vaccino devono attendere l’autorizzazione del controllo di qualità dopo che il riempimento delle fiale è stato completato” ha fatto sapere la multinazionale AstraZeneca definendo “inesatti” alcuni dettagli della vicenda così come riferiti ai media. 

“Non ci sono esportazioni attualmente pianificate se non verso i Paesi Covax. Ci sono 13 milioni di dosi di vaccino in attesa di inviare il rilascio del controllo qualità a Covax come parte del nostro impegno a fornire milioni di dosi ai paesi a basso reddito, il vaccino è stato prodotto al di fuori dell’Ue e portato nello stabilimento di Anagni per essere riempito in fiale. L’Ue sostiene pienamente la fornitura di Paesi a basso e medio reddito attraverso lo strumento Covax”.

“Ci sono altri 16 milioni di dosi in attesa che il rilascio del controllo di qualità venga spedito in Europa. Quasi 10 milioni di dosi saranno consegnate ai Paesi dell’Ue durante l’ultima settimana di marzo, il saldo ad aprile poiché le dosi sono state approvate per il rilascio dopo il controllo di qualità”.

Boris Johnson avverte l’Ue, danni da “blocchi arbitrari”

Il premier britannico, Boris Johnson, ha avvertito che “blocchi arbitrari” sull’export dei vaccini comporteranno ripercussioni sugli investimenti.
Parlando davanti a una commissione parlamentare, il primo ministro ha detto di voler “segnalare gentilmente a chiunque consideri un blocco o un’interruzione della catena di approvvigionamento che le società potrebbero osservare tali azioni e trarre conclusioni su fare o non fare investimenti in futuro in Paesi dove vengono imposti blocchi arbitrari”.

AGI – Agenzia Italia 

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