Le fonti di reddito della Regina (e di Harry e Meghan)

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Secondo l’accordo stretto dalla coppia con la Corona britannica. i duchi del Sussex non faranno più parte in maniera “attiva” della famiglia reale. Cosa significherà in concreto?

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Tra le varie conseguenze della loro scelta, si legge nel comunicato di Buckingham Palace, Harry e Meghan non potranno più  «usare i loro titoli reali» e «non riceveranno più fondi pubblici». A proposito di finanze, i due – sposatisi a maggio 2018 – hanno deciso anche restituire i soldi con cui è stata ristrutturata la loro residenza di Frogmore Cottage, che comunque rimarrà «la loro casa di famiglia nel Regno Unito».

Ma da dove provengono le risorse finanziarie con cui si mantengono ogni anno la Regina Elisabetta e la famiglia reale? E nello specifico, come si guadagnano da vivere Harry e Meghan? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

Le fonti di guadagno della Regina

Come hanno spiegato in un approfondimento del 2018 i nostri colleghi fact-checker di Full Fact (l’organizzazione di fact-checking più importante del Regno Unito), «le finanze reali sono complesse e riflettono il modo in cui il ruolo della monarchia è cambiato nel corso del tempo».

Semplificando, le fonti di guadagno della Regina Elisabetta sono tre: una proviene dal governo britannico, mentre le altre due sono due fonti di guadagno private. Vediamole tutte e tre nel dettaglio.

Sovereign grant

Come spiega la sezione dedicata alle “finanze” del sito ufficiale della famiglia reale britannica, il 1° aprile 2012 è entrato in vigore un nuovo sistema di finanziamento della Corona, il Sovereing grant, più semplice e meno articolato del precedente The Civil List and the three Grants-in-Aid.

Il meccanismo alla base del Sovereign grant è il seguente: le spese ufficiali della Regina sono pagate con fondi pubblici, e in cambio la Regina cede ai sudditi tutti i guadagni provenienti dal Crown estate, un portafoglio finanziario di proprietà della Corona britannica (anche se questo non dà il diritto alla Regina, per esempio, di poterlo vendere) che fonda le sue radici nel Diciottesimo secolo.

Nel 1760 infatti, spiega il sito ufficiale del Crown estate, re Giorgio III concluse un accordo con il governo britannico sulla gestione delle proprietà della Corona, risalenti al tempo della conquista normanna. In sostanza, le proprietà della Corona sarebbero state gestite dal governo britannico, mentre i guadagni ottenuti sarebbero stati ceduti al Tesoro. In cambio di questa concessione però, alla Corona doveva essere riconosciuto un pagamento forfettario annuale.

Nonostante ci siano stati vari cambiamenti nel corso degli ultimi secoli, il principio alla base di questo accordo è la ragione dell’esistenza del Sovereign grant, la cui consistenza finanziaria è calcolata in base a una percentuale dei guadagni ottenuti dalle attività del Crown estate.

Come spiega il bilancio finanziario più recente della famiglia reale, nel 2019 il Sovereign grant ha potuto contare su risorse complessive per un valore di 82,2 milioni di sterline (oltre 96 milioni di euro), una cifra pari al 25 per cento degli utili netti prodotti nei due anni precedenti dal Crown estate (328,8 milioni di sterline).

In precedenza questa percentuale era del 15 per cento, ma il 10 per cento aggiuntivo è stato deciso per far fronte alle spese di manutenzione di Buckingham Palace che verranno fatte nei prossimi 10 anni.

Nel 2019, le spese ufficiali provenienti dal Sovereign grant hanno avuto un valore complessivo pari a 67 milioni di sterline (quasi 78,5 milioni di euro). Tra queste, 23,2 milioni sono stati spesi per pagare gli stipendi, 37,8 milioni per costi di manutenzione dei vari palazzi reali (tra cui St. James’ Palace e Windsor Castle) e 4,6 milioni per i viaggi.

I soldi non spesi non ritornano al governo, ma vengono accantonati in un fondo di riserva (Sovereign grant reserve) che al 31 marzo 2019 (dati più aggiornati) ammontava a 44,4 milioni di sterline (circa 52 milioni di euro).

Per il 2020, si stima che il Sovereign grant potrà contare su 82,4 milioni di risorse finanziarie complessive (oltre 96,5 milioni di euro).

Le due fonti di guadagno private

Oltre al Sovereign grant, la Regina ha altre due principali fonti di guadagno, per coprire per lo più le proprie spese private.

Da un lato c’è il cosiddetto Privy purse (traducibile in italiano con l’espressione “Borsello privato”), che è finanziato con le proprietà del Ducato di Lancaster, il cui è possesso è in mano alla Regina. Gli asset del Privy purse sono divisi in quattro categorie e riguardando principalmente proprietà finanziarie, agricole, commerciali e residenziali, che secondo i dati più aggiornati presenti sul sito ufficiale del Ducato, a marzo 2019 avevano un valore complessivo di 549 milioni di sterline (oltre 643 milioni di euro), generando utili netti per 21,7 milioni di sterline (quasi 25,5 milioni di euro).

Dall’altro lato ci sono i guadagni privati che la Regina ottiene* ogni anno da altri investimenti e dalle sue proprietà private, come la residenza di Sandringham e il Balmoral Castle, che la regina ha ereditato dal padre Giorgio VI.

Non è possibile sapere a quanto ammontano le risorse provenienti da questa fonte di guadagno, anche se come specifica il sito della famiglia reale, questi soldi non sono esentasse. Ogni anno infatti la Regina paga le tasse sui propri guadagni privati e su quelli raccolti con le proprietà del Ducato di Lancaster.

Ricapitolando: nel 2019 la Regina Elisabetta e la famiglia reale hanno avuto a disposizione oltre 96,5 milioni di euro dal Sovereign grant, mentre il Privy purse frutta alla Regina Elisabetta utili netti nell’ordine dei 25 milioni di euro. Non è dato sapere invece quali siano i suoi guadagni dai suoi investimenti privati e quanto paga di preciso di tasse.

E Harry e Meghan?

Come abbiamo visto all’inizio, nell’accordo tra la Regina Elisabetta, il nipote Harry e sua moglie Meghan, è previsto che il duca e la duchessa di Sussex «non riceveranno più fondi pubblici».

Per ora non è ancora chiaro in che modo si manterrà in futuro la coppia, il cui sito ufficiale spiega però nel dettaglio quali sono state fino ad oggi le loro fonti di guadagno e da dove provenivano i 2,4 milioni di sterline (oltre 2,8 milioni di euro) con cui è stato ristrutturato Frogmore Cottage, la loro residenza ufficiale.

Innanzitutto, ad oggi – secondo gli accordi vigenti – Harry e Meghan non possono avere guadagni privati (anche se come ha chiarito la Bbc entrambi hanno un patrimonio personale milionario), neppure dalle loro attività di beneficenza. Nel 2019, il 5 per cento delle loro risorse economiche è stato fornito dal Sovereign grant, ma il sito dei duchi specifica che «i fondi pubblici non sono mai stati usati, e mai saranno usati, per spese private del duca e della duchessa di Sussex, che non godono di privilegi fiscali».

Il restante 95 per cento fino ad oggi è provenuto dai profitti generati da un altro fondo, quello di proprietà del Ducato di Cornovaglia, a cui capo attualmente c’è il Principe di Galles Carlo, padre di Harry e figlio della Regina Elisabetta.

Secondo i dati del sito ufficiale, il Ducato di Cornovaglia ha proprietà per un valore di circa 763 milioni di sterline (quasi 894 milioni di euro), che generano profitti intorno ai 20 milioni di sterline (quasi 23,5 milioni di euro).

Nel 2019 – in base al rapporto finanziario ufficiale del Principe del Galles – a Carlo il finanziamento delle attività di Harry e del fratello William (mogli e figli compresi) è costato oltre 5 milioni di sterline (oltre 5,8 milioni di euro), ma non è chiaro ad oggi come sarà modificata questa fonte di guadagno per Harry e Meghan.

Infine, per quanto riguarda i costi di ristrutturazione di Frogmore Cottage, è vero che sono stati usati fondi pubblici, provenienti dal Sovereign grant, in quanto la residenza fa parte del gruppo di palazzi i cui costi di mantenimento sono coperti dall’accordo tra il governo e la Corona per la cessione dei profitti provenienti dal Crown estate. In ogni caso, nell’accordo con la Regina è prevista la restituzione dei soldi di ristrutturazione alla Corona.

Conclusione

La Regina Elisabetta, e di conseguenza una parte della famiglia reale, ha tre fonti di guadagno: il Sovereign grant, il Privy purse e i guadagni privati, per un valore noto nel 2019 che si è avvicinato ai 100 milioni di euro.

Del Sovereign grant, hanno beneficiato anche il principe Harry e sua moglie Meghan: il 5 per cento dei loro guadagni nel 2019 è provenuto da quel fondo, mentre il restante 95 per cento è arrivato dai profitti maturati dalle proprietà del Ducato di Cornovaglia, in mano al Principe Carlo.

Harry e Meghan hanno deciso in accordo con la famiglia reale di rinunciare ai fondi pubblici, ma ad oggi non è chiaro in che modo si manterranno in futuro e come cambieranno i rapporti finanziari con Carlo

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