I Fari costieri della Puglia: i giganti buoni del mare

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I fari sono i sorveglianti, le sentinelle, i giganti buoni del mare e dietro ognuno di loro c’è una storia che si perde nella notte dei tempi; da secoli simboli di luce che vegliano i nostri territori e sulla nostra sicurezza.

Non sono semplici lanterne luminose, capaci solo di catturare la vista e sedurre la fantasia, ma sono lì per dominare il mare, segnare ingressi sicuri, segnalare coste pericolose, rassicurare i naviganti in mare e, a volte, aiutare anche la navigazione aerea. Ce ne sono a migliaia su tutte le coste del mondo, e anche l’Italia ne vanta tantissimi e di spettacolari. Anche  sulle coste della Puglia i fari sono innumerevoli, rinomati per bellezza, per la loro spettacolarità e per l’emozione che sanno sempre regalare in ogni stagione.

La struttura del faro è composta da una torre, con in cima una lampada costituita da un sistema di lenti e specchi, in grado di emettere potenti segnali luminosi.

Esiste una mappa dei fari, chiaramente indicati sulle carte nautiche che ne riportano anche le caratteristiche. Le loro luci illuminano le notti e sono di riferimento soprattutto in caso di tempeste, di avaria del sistema di orientamento e comunicazione delle navi e delle imbarcazioni piccole e grandi, sono un respiro di salvezza per quanti hanno perso la bussola e non sanno come orientarsi.

L’avvistamento della luce di un faro, spesso anche a distanza notevole, sta a indicare che lì da dove si irradia una luce rotante  vi è un faro, un porto sereno ed accogliente nel quale approdare , trovare riparo; il che significa aver salva la vita per se e per il proprio equipaggio  

I fari sono luoghi affascinanti che custodiscono e rievocano anche storie e leggende antiche da raccontare e tramandare e, oggi, sempre più, sono meta di turisti curiosi che non si limitano a guardare dall’esterno il gigante buono che irradia potenti raggi luminosi,  ma vogliono  anche visitarli, vogliono scoprire e conoscere la storia di queste particolari sentinelle la cui nobile mission è quella di essere al servizio degli altri, dei naviganti, dei pescatori e degli uomini che amano e vivono il mare.

Quello che li accomuna è sicuramente la bellezza dei paesaggi, che li esaltano e li avvolgono tra profumi e colori del mare e della terra, all’unisono.

La storia dei “fari” è una storia affascinante che si perde nella notte dei tempi, in quanto nasce dal momento in cui l’uomo si rende conto di potersi muovere, oltre che per la terra ferma, anche attraverso fiumi e mari. Inizialmente, si limita alla navigazione diurna e piuttosto costiera, in quanto al buio non ha elementi di riferimento per potersi muovere in sicurezza.

Gli spostamenti sono resi possibili dall’uso di piccole imbarcazioni realizzate con giunchi e utilizzate per il trasporto di merci o persone. Ben presto questi rurali mezzi vengono sostituiti da barche in legno con un ingegnoso sistema di alberatura, ma la navigazione rimane ancora prevalentemente costiera e diurna.

La necessità ben presto porta l’uomo a spostarsi anche di notte con l’aiuto delle stelle e di rudimentali strumenti nautici, per l’orientamento. Ed ecco la nascita dei primi falò accesi su scogliere più alte e/o banchi di sabbia utili a indicare la rotta ai naviganti, fuochi che però dovendo restare assolutamente accesi tutta la notte, alimentati con legname e carboni, hanno bisogno di continua cura da parte dell’uomo.

Con l’Impero Romano nascono le prime torri in pietra, con un fuoco acceso sulla sommità, che si espandono nel Mediterraneo, ma solo dalla fine del 1700 e i primi del 1800 i fari raggiungono più o meno le caratteristiche odierne. Infatti, nei secoli hanno subito un processo evolutivo dettato dalla tecnologia e anche dai più recenti metodi di navigazione, che hanno fatto sì che all’interno di queste storiche costruzioni tutto fosse completamente automatizzato.

Questo affascinante fascio di luce, generalmente di colore bianco, ha rappresentato, e rappresenta ancora oggi, la guida e la salvezza per marinai, e i tanti pescatori che si avventurano di notte.

Su una stessa costa di fari ce ne possono essere di diversi, ma sono caratterizzati e distinti tra loro da una diversa e specifica sequenza di intervalli, o fasi, di luce ed oscurità, quest’ultima definita eclissi. I periodi di queste fasi si susseguono senza interruzione e sempre nella stessa sequenza.

Di fari in Puglia, meritevoli di menzione, ce ne sono diversi, tutti situati in posizioni strategiche, che si distinguono per il loro particolare fascino. Girare alla ricerca dei Fari in Puglia viene descritta come una esperienza unica ed indimenticabile, strutture affascinanti e contestualizzate per la maggior parte in meravigliosi scenari marittimi. Molte di esse sono state sottoposte a recupero e valorizzazione, poiché ritenute un patrimonio storico ed ambientale da preservare, e da affiancare ad altre iniziative legate alla cultura, al tempo libero e sport, e al turismo.

I fari, queste enormi torri che svettano dal mare verso il cielo, con il loro inconfondibile fascio di luce notturna e intermittente, riescono a catturare l’attenzione di chiunque li osservi, e rapire la mente portandola a spasso tra magia e mistero. Fino a qualche decennio fa la lampada dei fari torri era illuminata a gas e veniva accesa e spenta dal guardiano del faro o “farista”, figura mitica e di enorme importanza culturale e storica, che si occupava della totale manutenzione degli impianti, oltre che della puntuale pulizia degli specchi illuminanti, in modo che il segnalamento avesse sempre massima visibilità.

Oggi quasi tutte le torri sono automatizzate e seguite direttamente dalle capitanerie di porto di appartenenza. Rinomati per la loro eleganza e bellezza architettonica, i fari pugliesi si distinguono l’uno dall’altro per forme e prospettive, ma tutti hanno un denominatore comune e cioè la bellezza dei panorami delle coste e la mission di essere di aiuto ai naviganti.

Alteri e slanciati occupano location prestigiose, attorniati dal mare o da paesaggi mozzafiato, e per turisti curiosi è una avventura da sogno poterli raggiungere, magari al tramonto, per vivere con loro una esperienza fiabesca ed imperdibile.

E’ difficile affermare quale è il più ammirato o il più prestigioso. Si può provare soltanto a menzionarne qualcuno rispetto ai luoghi più conosciuti ed interessanti della Puglia.

Il faro di Punta Palascia, a Capo di Otranto (Lecce) per esempio, che delimita l’ingresso dell’attuale porto turistico, è una meravigliosa struttura architettonica. Il faro ubicato sulla punta più ad est del tacco d’ Italia è uno dei pochi visitabili senza particolari permessi.

Ci si arriva seguendo un tortuoso sentiero a ridosso della scogliera. Costruito attorno al 1850, è disabitato da diversi anni. Il fascino del faro abbandonato è innegabile. Il Faro di Punta Palascia rappresenta un punto di rara bellezza naturalistica: da qui si può osservare un’alba incantevole ed emozionante  che “nasce” dal mare.

Il Faro è una meravigliosa struttura architettonica, recentemente ristrutturata e posto sotto tutela dalla Commissione Europea. Dalla terrazza del Faro, luogo intimo e magico, si può godere di un panorama spettacolare nel punto in cui si incontrano mar Ionio e mar Adriatico e tutto intorno una fitta vegetazione variegata.

 Molto caratteristico è visitare il Faro nella notte di San Silvestro per assistere alla prima alba dell’anno sulla penisola italiana.  

Il Faro di Santa Maria di Leuca (Lecce), che sorge alto e imponente su un promontorio a ridosso delle scogliere sul mare, ha una vista mozzafiato che rappresenta una delle attrattive più spettacolari dell’estremità di terra più a sud del nostro paese.

Secondo in Europa per altezza, più alto c’è solo il faro del Porto di Genova, il faro di Santa Maria di Leuca ha la luce della sua lanterna visibile fino a 50 chilometri dalla costa; Nelle giornate più limpide dalla sua terrazza, si possono osservare le coste dell’isola greca di Corfù e le montagne che segnano il confine tra Albania e Grecia. Inoltre è ben visibile la linea che segna il confine tra le acque del mar Adriatico e del Mar Ionio che proprio al largo delle coste di Santa Maria di Leuca si incontrano.

Ed è questa la tipica vita nei cosiddetti “fari di città”; immersi nel caos dei porti, tra il vociare dei pescatori e il continuo movimento delle barche. Il faro di Capo Santa Maria di Leuca, è sede di una stazione meteo dell’aeronautica militare, ed occupa una posizione strategica sull’estremo lembo di terra più a sud d’Italia. Di grande interesse è senza dubbio il faro di Gallipoli.

Poggiato sull’ isola di Sant’ Andrea, fu costruito nel 1865 ed è raggiungibile esclusivamente in barca. La casa sotto la torre un tempo era abitata dai faristi isolani. Qui la vita non è mai stata facile. Spesso isolato per le tempeste, negli anni Sessanta ospitò una vera e propria scuola per i figli dei guardiani.

Il faro di Torre San Giovanni di Ugento è situato di fronte al porto turistico, sulla costa sud-occidentale della penisola salentina, sul Mar Ionio. Ha una struttura particolare, diversa dai classici fari cilindrici; la base è colorata da quadrati bianchi e neri ed è visibile facilmente da chilometri di distanza.

A Punta San Cataldo a Bari svetta una maestosa torre alta 60 mt. dalla cui cima, raggiungibile attraverso 400 scalini, è possibile ammirare l’Adriatico in tutto il suo splendore, ma anche l’intera città di Bari. Austero nel suo genere e con un fascio luminoso potentissimo che raggiunge anche le 23 miglia dalla costa, è noto per aver ospitato un evento di importanza storico-mondiale, ovvero il primo collegamento radiotelegrafico via etere senza cavo sperimentato da Guglielmo Marconi.

Poi vi è il Faro di Vieste edificato nel 1867 sorge sullo scoglio di Santa Eufemia. Un’affascinante leggenda accompagna la storia di questo faro e dello scoglio su cui è adagiato. Quando la moglie di Noè morì nella zona del Gargano dove avevano deciso di stabilirsi, egli seppellì le sue spoglie mortali proprio sullo scoglio di Sant’Eufemia, dove oggi è presente il Faro.

Noé inoltre decise di ricordare la memoria della moglie edificando una città in suo onore, dandole il nome di Vesta, da cui deriverebbe il nome attuale della cittadina di Vieste.  Il Faro infatti con la sua maestosa presenza, sembra quasi proteggere la cittadina che ha di fronte ed i suoi abitanti.  

La funzione tecnica di questo Faro è quella di guidare le imbarcazioni che percorrono le rotte della parte bassa del Mare Adriatico. Sopra la torre del Faro si può ammirare una spettacolare lanterna d’ottone, che ogni giorno all’imbrunire prende vita ed inizia a pulsare, proprio come un cuore. Durante la notte ammirare, dal magnifico Castello di Vieste o da una delle sue splendide spiagge, la luce del Faro che si infrange tra i flutti del mare è uno spettacolo indimenticabile e romantico che riempie di emozione. 

Da sempre importante punto di riferimento per la navigazione marittima proveniente dal settentrione e diretta in Puglia, il Faro di Vieste guida le navi che circumnavigano il Gargano. A Capo San Vito a Taranto svetta una torre di 46 metri, che domina il golfo. Secondo i racconti di alcuni faristi, in giornate particolarmente tempestose, salendoci, è possibile avvertire delle leggere oscillazioni.

Il Faro di Manfredonia, posto in pieno porto, ha una forma piuttosto tarchiata e bassa rispetto a tanti altri, ma si distingue per il suo bianco candido. Molto simile è poi il Faro di Monopoli situato sul molo, immerso nella vita dei pescatori è attivo e svolge la sua importante funzione di segnalamento all’ingresso del porto.

La città di Brindisi un tempo godeva della presenza di numerosi fari, testimonianza di una prevalente vocazione marittima della città. Se ne possono menzionare tre di grande portata, uno su punta di Capo Gallo, o Torre Penna, l’altro sull’isola delle Pedagne, detta Traversa, e uno piccolo sul Forte a mare. Il Faro di Molfetta è posto tra due moli: il molo foraneo e il molo San Michele.

Si tratta di una torre ottagonale in pietra chiara, abbellita da un terrazzo con ringhiera che avvolge la lanterna. La sua luce si trova a 22 metri dal livello del mare. Particolarmente affascinanti per la loro austera bellezza, sentinelle solitarie e silenziose sono il Faro sulla Punta del Diavolo che si trova sulle isole Tremiti e il Faro di San Domino sempre sulle isole Tremiti (Foggia); non di meno interessante il Faro di Torre dei Preposti a Vieste che si caratterizza per essere una torre tutta bianca posta su una torre rossa e con un’altezza di 22 metri. I fari in Puglia sono veramente tanti, abbiamo menzionato quelli che hanno maggiore rilevanza portuale ed un raggio di controllo e di azione particolarmente notevoli. Accanto ai Fari di maggiore rilevanza vanno ricordati anche i numerosi fari con semaforo che sono posizionati all’ingresso di porticcioli per disciplinare il traffico in entrata ed in uscita di imbarcazioni da diporto che ormeggiano negli stessi nonchè le barche e le motonavi dediti alla pesca.

Per molti di questi manufatti costieri, di comunque alto pregio storico e paesaggistico, sono in itinere progetti di riqualificazione e ristrutturazione finanziati dall’Unione Europea e dallo Stato Italiano.

Tra i dismessi dalla loro funzione primaria, alcuni sono stati convertiti in strutture ricettive eco-sostenibili per la valorizzazione e promozione del patrimonio naturale e architettonico del territorio pugliese, con l’organizzazione di eventi e rassegne culturali tutto l’anno. Insomma per i Fari costieri di Puglia è in atto una seconda giovinezza e la loro funzione, la loro mission continua al servizio questa volta non solo dei naviganti ma anche della gente che ama semplicemente il mare.

Marcario Giacomo

Comitato di Redazione del Corriere Nazionale

Redazione Corriere Nazionale

 

 

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