La Repubblica ha compiuto settantadue anni e tutti vissuti pienamente. Col referendum del 2/3 giugno 1946, la Penisola sceglieva d’essere Repubblica parlamentare. Prevalse questa forma di governo. Il Regno d’Italia era durato ottantacinque anni.
Col referendum, la monarchia finiva. In questi settantadue anni, il Bel Paese ha subito profondi cambiamenti che, per altro, continueranno ancora. Nonostante l’età, la nostra è una Repubblica Democratica “giovane” “vitale”. Soni i politici a non essere “cambiati in meglio.”
Però, il 2 giugno ci rammenta quanto l’Italia sia stata in grado di superare i tanti ostacoli che sono propri di una Democrazia nata dal Popolo. In questo grave momento d’incertezza politica, dovremmo ricordare quanti per essa si sono battuti e sono caduti.
Oggi, questa Repubblica del “compromesso”, a causa di una legge elettorale scriteriata, dovrebbe farci riflettere. Questa volta, la politica, come tale, non c’entra. L’Italia è Repubblica per volontà maggioritaria di un Popolo che ha creduto, e crede, in quest’Istituzione. Speriamo che, anche questa volta, il Paese sia messo nelle condizioni per superare una preoccupante incoerenza politica.
Giorgio Brignola