“Rosa Noce. Storia d’amore e di passioni”

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Venerdi 31 marzo, alle 18.30, a Canosa presso l’auditorium di Palazzo Mariano, si terrà un incontro con lo scrittore siciliano Sergio Infuso, autore di “Rosa Noce. Storia d’amore e di passioni“- con lettera di prefazione di Rita Borsellino.

 Come riporta il testo: “Un libro che non è solo il racconto di una profonda relazione tra un uomo e una donna ma piuttosto la narrazione dettagliata di una vita di coppia, quella tra Sergio e Rosa, vissuta insieme per la politica, per l’impegno sociale e civile in una città desiderosa di rifiorire, la Palermo da loro amata e sostenuta. I protagonisti vivono nel quartiere Noce, al quale Rosa è molto legata, con il quale si identifica ella stessa come una noce – e per il quale si batte insieme al marito al fine di migliorarlo quanto più possibile.

Tutte le borgate di periferia, così come l’intera città – la Palermo piegata dalla mafia ma desiderosa di riscatto dopo le stragi del ’92 – vengono vissute dai protagonisti come luoghi dell’anima, impegnati in una sorta di rivoluzione pacifica, foriera di sogni, di speranze e anche di inevitabili delusioni.

Gli avvenimenti sono narrati con generosità dall’autore, che si ritrova a scrivere al suo computer tre giorni dopo la scomparsa di Rosa, moglie, compagna e amica; e in questo modo riesce farla vivere ancora, negli infiniti spazi della mente di ogni lettore. ”.

 L’incontro con questo scrittore, genera tanta attesa e aspettative, da parte soprattutto degli alunni della classe quinta A della scuola Enzo De Muro Lomanto, dove l’insegnate Rosa Adocchio, all’interno del percorso educativo, ha proposto questo libro all’inizio dell’anno scolastico, con l’obiettivo di trasmettere, attraverso la lettura dello stesso, il rispetto delle regole e dei principi civili di convivenza e della solidarietà, partendo anche da piccoli gesti quotidiani fino ad arrivare al tema importante della legalità .

I contenuti del libro hanno appassionato anche gli alunni delle classi terze della scuola “Foscolo” dove la professoressa Antonietta Iacobone, in collaborazione con le docenti di lettere, ha effettuato un percorso educativo didattico improntato sui valori della legalità.

Coinvolgimento ed entusiasmo da parte anche dei giovani del Liceo Statale Enrico Fermi, in cui la Presid Nunzia Silvestri insieme ai docenti Mariella Convertino, Patrizia Di Donna, Filippo Gallo, Giulia Giorgio e Brigida Pennetti, ha intrapreso un interessante percorso sulla legalità per cui è previsto anche una visita guidata presso la “Cittadella della legalità” .

La legalità – afferma Nadia Landolfi, Dirigente dell’Istituto comprensivo Foscolo – Lomanto – chiama in causa la responsabilità individuale e quella collettiva nelle azioni quotidiane e di scelte che ognuno di noi si trova a compiere. Il nostro impegno è proprio quello di sollecitare la partecipazione e la discussione riguardo alla buona cittadinanza, partendo proprio dalle scuole e affrontando argomenti, come per esempio il bullismo, che hanno a che fare con la prevaricazione di chi si sente più forte a discapito del senso civico. Educare alla legalità significa elaborare e diffondere la cultura dei valori civili e, famiglia e scuola non devono mai perdere di vista questo importante progetto da considerarsi prioritario rispetto a qualsiasi altra cosa”.

L’incontro, patrocinato dal Comune di Canosa e con il partenariato del Rotary Club Canosa, vedrà la partecipazione dunque di scolaresche, autorità ed associazioni culturali ed è aperto al pubblico, avendo come obiettivo proprio la riflessione su temi di interesse comune e valori importanti nella vita di tutti.

La possibilità di interloquire con la persona che ha effettivamente pensato e scritto la storia contenuta nel libro letto – afferma l’insegnante Rosa Adocchio – è un’esperienza difficilmente sostituibile con altre iniziative di promozione alla lettura. Diventa un’occasione in cui sia possibile condividere con l’autore stesso le emozioni ed i pensieri suscitati dalla lettura. Una scelta che non è avvenuta per caso ma motivata dai temi che caratterizzano l’autore, la letture fatta in classe, lo stile di scrittura, l’interesse suscitato negli alunni”.

Nel percorso molto bello tra le scuole siciliane e le scuole di tutta Italia – dichiara lo scrittore Sergio Infuso – assume un rilievo simbolico molto importante l’iniziativa di Canosa di Puglia,promosso dalla prof.ssa Rosa Adocchio, alla quale saremo felici di partecipare e dare il nostro contributo.

Il Premio Nazionale Paolo Borsellino 2016 – continua lo scrittore – ha segnato una tappa importante del progetto Rosa noce, premiando a Palermo diverse personalità distintesi nel contrasto alla mafia e per la legalità come Vito Lo Monaco e Tiziana Di Salvo, Antonio Vullo, La famiglia Agostino e Stefano Russo”.

Il libro dello scrittore palermitano Sergio Infuso, ha rappresentato il filo conduttore capace di legare in un gemellaggio, Milano e Palermo, le istituzioni, le scuole, gli insegnanti, le famiglie ed i ragazzi delle due città, ma anche di altre città da nord a sud.

E’ stato un susseguirsi d’iniziative nelle sedi istituzionali, in teatri prestigiosi, nelle scuole dove i ragazzi hanno portato in scena la storia d’amore nata in una borgata palermitana, la “Noce”, si sono intestati gli auditorium degli Istituti scolastici coinvolti nella rete a Rosario Di Salvo e Pio La Torre uccisi dalla mafia il 30 aprile dell’82, tenuti incontri e assemblee, elaborate storie scritte e disegni ed è nata l’idea di un monumento che ricordi il loro sacrificio.

Il progetto “Rosa noce” è stato premiato dal MIUR e dalla Fondazione “Giovanni Falcone”.

Un percorso intenso – conclude lo scrittore – che si muove dentro una fase delicatissima e cruenta della nostra nazione che mette in luce un modello di vita ispirato ai temi della giustizia e ai valori cardine di una società che si regga sulla più semplice e costruttiva massima evangelica: ama il prossimo tuo come te stesso.

Al percorso “Rosanoce” già sono attratti molti nuovi interlocutori, realtà scolastiche del Nord, del Centro e del Sud, con la piena convinzione che solo una società organizzata a livello di politiche scolastiche integrate potrà far percepire quel meraviglioso e fresco profumo di libertà a cui tutti aspiriamo.

Un lavoro promosso dalla “Rete Scuole Rosanoce” che tra Associazioni prestigiose come “Antigone”, “Premio Nazionale Paolo Borsellino”, Associazione Falcone e Borsellino, Gesap Palermo, Centro Studi Pio La Torre, Fondazione Giovanni Falcone, Associazione Ultimi, ANPI Sicilia, Quarta, Quinta, Sesta Circoscrizione e il patrocinio delle Amministrazioni di Palermo e Milano, sono impegnate a realizzare il prossimo 27 aprile a Palermo, per il 35° anniversario dell’eccidio di via Li Muli un monumento a Pio La Torre e Rosario Di Salvo, opera dell’artista toscano Mauro Giuntini”.

 

 

Sabrina Vescia

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