Caso Boschi. De Bortoli conferma, ‘sicuro delle mie fonti’. Lei, ‘la misura e’ colma’

Attualità & Cronaca

Di

“La misura e’ colma”. Maria Elena Boschi torna a parlare del caso Banca Etruria. “Quello che dovevo dire per quanto riguarda la vicenda dell’anticipazione del libro del dottor De Bortoli l’ho gia’ detto ieri pubblicamente. Su questa vicenda sono gia intervenuta in Parlamento nel 2015 e confermo quanto ho detto in quella sede. Credo che, sinceramente, la misura sia colma”, ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nella sala stampa di palazzo Chigi, aprendo una conferenza stampa, ribadendo che e’ tutto falso e dando mandato ai suoi legali di difendere in tribunale il suo nome e la sua reputazione.

La sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, ha affidato alla professoressa Paola Severino, ex ministro della Giustizia, e al professore Vincenzo Zeno Zencovich l’incarico di “tutelare, anche in sede giudiziale, il proprio nome e reputazione in relazione alle presunte rivelazioni su Banca Etruria e alle conseguenti ricostruzioni frammentarie e fuorvianti”.

“Sono assolutamente tranquillo e sicuro delle mie fonti. Sono un collezionista di querele. E spero che quello di Boschi non sia solo un annuncio, ma che ci sia la querela”. Così l’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli, a margine della presentazione del suo ultimo libro, al Teatro Parenti di Milano, in merito alla rivelazione sull’incontro fra la sottogretaria ed ex ministra Maria Elena Boschi e l’ex ad di Unicredit Federico Ghizzoni, riguardo a Banca Etruria.

“Boschi deve attendere perche’ il grosso della vicenda se n’e’ andato, ma manca un dettaglio il silenzio di Ghizzoni che e’ una conferma a quello che scrive Ferruccio”. Lo dice l’ex direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli sul palco insieme a de Bortoli per presentare il suo libro. “Adesso Ghizzoni – aggiunge – ha il dovere di spiegare, come, dove e quando tutto questo e’ successo”. “Se domani mattina – prosegue Mieli- non vedo un’intervista di Ghizzoni su un grande giornale non pensero’ granche’ bene di lui”. “Gia’ non lo disse nel 2015 – conclude – e non lo disse neanche quando la Boschi ando’ in Parlamento per dire che non si era mai occupata di questa cosa”.

La speranza è che la nuova vicenda Boschi si sgonfi, ma l’imbarazzo nel Pd c’è, soprattutto man mano che ci si allontana dalla cerchia stretta renziana. All’offensiva di M5s, Mdp e delle altre opposizioni il partito risponde blindando l’ex ministra delle Riforme e anche il governo le assicura sostegno. L’imbarazzo, però, c’è, perché per quanto la Boschi minacci querele spiegando che “quello che dovevo dire l’ho detto”, nessuno allo stato ha smentito il racconto di Ferruccio De Bortoli. Soprattutto, finora non lo ha fatto nemmeno Federico Ghizzoni, l’ex ad di Unicredit che avrebbe avuto il colloquio con l’ex ministra. E’ Paolo Mieli a sottolineare il silenzio dell’ex ad di Unicredit: “Il silenzio di Ghizzoni è una conferma. La cosa c’era. Però adesso Ghizzoni ha il dovere di spiegare come, dove, quando, il giorno, in che modi”. Il timore di molti parlamentariPd, infatti, è proprio questo: “Ovvio che la difendiamo. Ma se non si chiarisce cosa è successo, se restiamo alle versioni di oggi, di fatto la Boschi avrà detto una cosa non vera in Parlamento, quando ha spiegato di non essersi mai occupata di Banca Etruria…”. Il giro renziano in Parlamento cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno delle dichiarazioni di De Bortoli: “Ha detto che per lui la Boschi non si deve dimettere. E dice che lui non ha parlato di pressioni politiche. La stessa Unicredit nega che ci siano state pressioni…”.

De Bortoli, in realtà, non è stato così benevolo con la Boschi: “Nel caso del ministro Boschi c’era un conflitto di interessi. Io credo che un politico debba preoccuparsi di quello che succede a una banca. Ma un conto è occuparsi di una cosa, un altro fare richieste. E comunque io ho raccontato: non ho detto che ha fatto pressioni indebite”. Di certo, le opposizioni, a cominciare da M5s, intendono cavalcare l’onda fino alla fine. I 5 stelle chiedono al governo di riferire, incalzano sulla commissione d’inchiesta sulle banche, annunciano una mozione di censura contro la sottosegretaria. Pier Luigi Bersani dice che se le cose stanno come raccontato da De Bortoli la Boschi si deve dimettere, Matteo Salvini parla di “mandare via la Boschi”. Richiesta che nè al governo nè al Pd hanno intenzione di assecondare, ovviamente. Proprio Mieli, peraltro, dice quello che a bassa voce auspicano molti nel Pd, ovvero che alla fine escano fuori elementi che ridimensionano il fatto: “Adesso è il momento di entrare nel merito. Se domani mattina non vedo un’intervista di Ghizzoni su un qualche giornale per spiegare cosa è successo, non penso gran bene di Ghizzoni. Rimarrei perplesso, perchè quando si entra in questo ballo bisogna avere il coraggio di andare fino in fondo. Perchè un conto è se uno incontra in un dibattito lei, si entra nel discorso, fa un accenno, un conto è se è un appuntamento”. Ecco, la speranza del Pd è che, pian piano, la cosa si possa ridimensionare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube