BARI – In esposizione il Busto – Autoritratto dello scultore molfettese Filippo Cifariello
Giovedì 18 maggio 2017, la Pinacoteca Metropolitana di Bari “Corrado Giaquinto”, aderisce alla Giornata Internazionale dei Musei, promossa dalla Icom, International Council of Museums l’organizzazione internazionale dei musei e dei professionisti museali (ingresso dalle 9.00 alle 19.00).
Il tema prescelto per il 2017 è Musei e storie controverse: raccontare l’indicibile nei musei. Un invito a presentare, partendo dalle proprie collezioni, testimonianze e memorie di episodi tragici o semplicemente controversi e inespressi del passato e del presente, proponendone la rilettura da più punti di vista.
La Pinacoteca metropolitana ha scelto di esporre il Busto – Autoritratto dello scultore molfettese Filippo Cifariello, (Molfetta 1864 – Napoli 1936). Nel 1934 il grande scultore donava alla Pinacoteca Provinciale (allora appena costituita) 43 gessi, molti dei quali policromi, tra cui un Busto-Autoritratto, modellato presumibilmente nel 1933, dato che l’anno successivo egli ne presentò la versione in bronzo, oggi di ubicazione ignota, nella mostra monografica a lui dedicata allestita presso la Fiera del Levante. In questo busto, ultima, drammatica immagine di sé consegnata dall’artista, si può cogliere non solo la sua decadenza fisica ma soprattutto la sua stanchezza spirituale, conseguente ad una vita vissuta sempre “al massimo”, segnata da gravi depressioni e da terribili eventi come l’assassinio, nel 1905, della prima moglie, Maria de Browne, affascinante “sciantosa” francese, per mano dello stesso scultore in preda ad un’irrefrenabile crisi di gelosia (dopo tre anni, egli uscirà assolto da un lungo processo), e la tragica morte nel 1914, poco dopo le nozze con lo scultore, della sua seconda moglie, l’italiana Evelina Fabbri, arsa viva per un incidente domestico. Più fortunato il terzo matrimonio con la tedesca Anna Maria Marzell, contratto nel 1925, da cui nasceranno Filippo junior e Antonio.
Gravemente malato, Cifariello morirà suicida nel 1936.