Il praticante Playboy di Lo Foco con i fratelli Avati

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Storia di un’epoca mai raccontata, il libro che racconta un mondo parallelo al ’68 italiano

“Li vedevamo da lontano con gli occhi degli sfigati bolognesi” è così che ricorda quell’epoca Antonio Avati, quando arrivato a Roma assieme al fratello più grande Pupi, assisteva da spettatore alle vicende narrate ne Il Praticante Playboy.

Storia di un’epoca mai raccontata è questo il sottotitolo dell’ultima pubblicazione di Male Edizioni a firma di Michele Lo Foco.

L’avvocato dei VIP racconta un’epoca alternativa e coeva al ’68 italiano dell’impegno politico, dove l’apparire aveva più peso dell’essere. Un mondo parallelo che tuttavia ne condivideva le contraddizioni. “Vuoi mettere un impiegato di banca con Umberto Agnelli, la diversità tra un morto di fame e uno perennemente frustrato capace di bere una cantina di champagne, tra l’assenza di stile e la impalpabile eleganza del cachemire? O la rozza capacità di una casalinga paragonata alla voluttuosa sofisticatezza di una ninfa appena sorta da un bagno profumato?” È un po’ il manifesto che si legge tra le pagine del libro.

In una gremitissima sala della Biblioteca Angelica di Roma, si è tenuta la presentazione dell’ultimo libro di Lo Foco, insieme ad Antonio e Pupi Avati, Carlo Prinzhofer, Antonio della Gatta questi due ultimi tra i protagonisti riconoscibili nella narrazione. “Il mondo di Della Gatta era una specie di inferno dantesco, nel quale non esisteva una donna normale né un uomo semplice, erano tutti coinvolti in trame tortuose e cupe nelle quali sesso e soldi erano gli attori principali”. Inaspettatamente non solo uomini al tavolo dei relatori, due donne d’eccezione si sono unite al gruppo, Maria Leitner e Ida Di Benedetto la quale ha prestato la sua arte per interpretare delle letture tratte dal libro.

“Michele è un acuto osservatore, psicologo e grande poeta racconta alla perfezione la giornata ideale di questi professionisti playboy” commenta Pupi Avati, “ma sono lieto di non aver fatto parte della categoria, perché chi era appagato da quelle giornate, non chiedeva indietro il risarcimento alla vita”.

Tra i presenti in sala Adriano De Micheli, Marco Leonardi, Franco Mariotti, Angelo Donati, George Hilton, Olga Bisera, Rosetta Sanelli, Carlo Bernaschi, Gianni Sammarco, gli attori Armando De Ceccon e Massimiliano Buzzanca, Gabriella Giorgelli, Cristina Moglia, il produttore Giuseppe Colombo, Pietro De Lise (proprietario degli storici locali Cabala, Jackie O’, a Roma e Scorpio a Porto Cervo descritti anche nel libro), Tiziana Rocca, l’imprenditore Marco Matteoni della Matteoni Group, l’esperto di pubblica amministrazione Nicola Mercurio, Gianfranco Comanducci e Sammiy Barbot.

libro lo foco

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