Presto – il 24 di agosto – sarà il compleanno dell’Ucraina – 26 anni di indipendenza. Se confrontiamo l’età con lo sviluppo umano, possiamo sostenere che a 26 anni la personalità di un individuo è già formata, ha i suoi propri gusti e preferenze, ha ricevuto una formazione superiore e opera in una sua specialità: cioè, è fenotipicamente maturo ed ha esperienza della società in cui si relaziona.
Se passiamo da una persona ad una Nazione, notiamo che: nei suoi 26 anni l’Ucraina ha un instabile sistema politico ed economico, manca nella maggior parte dei casi di una sua propria opinione, per così dire, sembra solo guidata dal principio – è necessario adattarsi ai più esperti e maturi giocatori dell’arena internazionale. Questo, purtroppo, è enorme errore, perché i cittadini alla fine permettono alla leadership del paese (che cambia spesso, ma non in modo qualitativo) di trovare convenienze e soluzioni ambientali personali.

Analizziamo quindi cosa sta succedendo con il popolo ucraino, un popolo ricco di storia e cultura, ma facilmente suscettibile ad essere manipolato da qualsiasi politica.
Cosa vediamo oggi? La partecipazione politica delle persone non è sufficiente, né nel volume delle forze, né nella quantità di tempo. I cittadini hanno l’animo pieno dell’apatia dei politici. Da un lato, ogni uomo indipendente è allo stesso tempo vulnerabile, infatti l’indipendenza dà fiducia ad una persona e fa aumentare l’autostima, mentre l’impotenza afferma che tutti possono contare solo sulle proprie forze, perché tutto il circostante “è altrettanto debole e indifferente”.
I vicini si odiano l’un l’altro perché ciascuno considera l’altro uguale, e si mette in competizione. D’altra parte, gli ucraini vivono con doppie norme: mentre all’apparenza sono orgogliosi e ossequiosi; in realtà disprezzano qualunque capo e si abbassano in modo umiliante a qualsiasi padrone. Allo stesso tempo, il potere espande la sua sfera d’influenza e i cittadini, senza volerlo, lavorano per il governo. Di conseguenza, gli ucraini permettono ai poteri un esperimento che li coinvolge in avventure che conducono alla centralizzazione del potere.
Come si sa, qualsiasi governo centrale “è innamorato dell’uniformità”. Invece di fare leggi per tutte le persone, promuove l’idea di “adattare tutte le persone sotto una legge”: distruggere l’autonomia locale è una potente fonte di sovranità popolare. L’individuo cade nella totale dipendenza delle autorità.

Le leggi e la Costituzione non sono sufficienti per rendere più intelligenti i cittadini comuni. È il governo locale che dovrebbe essere una scuola di educazione giuridica e politica dei cittadini; inoltre, c’è bisogno di una giurisdizione forte e indipendente che diventi un efficace contrappeso al potere amministrativo. L’arbitrarietà dei legislatori può essere neutralizzata da un costante controllo giudiziario. Che svolgono un ruolo decisivo nell’educazione legale dei cittadini non devono essere le autorità pubbliche, bensì la mentalità del popolo, le tradizioni, le proprie abitudini e le fondamenta morali della nazione, che sono anche disegnate per inibire “un’attrazione nociva all’uguaglianza”, la quale porta solo alla “uguaglianza nella schiavitù” senza cambiamenti qualitativi e riforme reali.
Questi componenti sono la risposta alla domanda: perché l’Ucraina si sta sviluppando lentamente? Sì, perché solo il 10% dei 40 milioni di persone (secondo i sondaggi) sono membri di organizzazioni pubbliche che dedicano il loro tempo a monitorare le azioni del governo, e che richiedono ai funzionari di considerare che la società necessità di leggi e progetti pubblici, mentre il resto dei cittadini vive adattandosi di volta in volta al meglio del potere politico e sono inclusi nel sistema stesso per essere uguali a tutti.

Gli esperti nazionali e internazionali continuano ad affermare che i cambiamenti devono avvenire a livello di mentalità, altrimenti mai nessuno salverà l’Ucraina. Logicamente, se la gente stessa non vuole e aspetta un miracolo, la manna dal cielo non arriverà mai.
Secondo mie osservazioni personali, in un concerto che ripete la stessa canzone in molti luoghi, è possibile ottenere facilmente una partecipazione di 1.500 visitatori provenienti da tutta l’Ucraina, ma dai cittadini, le manifestazioni, petizioni ed elezioni non vengono seriamente percepite allo stesso modo finché non diventano una sorta di “star”.
Nonostante il fatto che in Ucraina ci siano stati due enormi fatti dopo Maidan, l’occupazione della Crimea e la guerra nel Donbass, i cittadini non hanno mai imparato a pensare in grande, a sviluppare una strategia che porti uno sviluppo socio-economico, anzi, tutto viene sminuito a questioni locali, mini-decisioni e sogni che l’Ucraina svilupperà”, come per magia, senza la propria volontà.

Forse i cittadini stessi hanno paura d’ammettere che il vivere più semplicemente e che tutti i problemi che ci sono non sono colpa di qualcuno, ma di loro stessi. Ad esempio, si lamentano di pagare imposte irragionevoli per l’attività imprenditoriale, ma in ogni caso non parlano contro il sistema. Discutono in cucina dei bassi salari e delle pensioni, ma, ancora una volta, di ciò che accade e di come, nessuno parla. E questa, è una manfrina che si ripercuote costantemente. Personalmente, credo che gli ucraini come nazione siano molto pazienti, ed è per questo motivo che il Paese si sta sviluppando lentamente. Quando c’è bisogno di difendere un proprio diritto, le persone pagano una tangente ad un’istituzione governativa, solo in rari casi gli individui iniziano a protestare.
Qual è la differenza tra la classe dirigente e la gente? Nel reddito e nell’autorità, e nel resto, specialmente nel livello di coscienza, sono quasi identici.
Non sono qui in alcun modo che sto cercando di offendere o di umiliare i miei concittadini, ma al contrario – li esorto finalmente ad iniziare i cambiamenti in loro stessi, a credere nella loro forza e nella loro mente e non di continuare a ritardare le riforme e i progressi in Ucraina. L’Ucraina è il centro dell’Europa e non ha bisogno d’aspettare l’egemonia delle nazioni più grandi per ripristinare l’ordine del paese, è necessario prendere e fare, non parlare della storia e rimpiangere ciò che è accaduto, ma la principale cosa è che nessuno si deve aspettare che arrivi un “mago” pieno di brillanti idee e che salvi la nazione.

In questo momento ogni cittadino può portare il suo contributo nel governo locale, lavorare in Parlamento e in altre organizzazioni pubbliche e private, non deve essere proprietario di grandi imprese e grandi fortune, e passo dopo passo ognuno dal suo posto, può dare un contributo positivo al paese. Dalle labbra della gente dovrebbe uscire: “Voglio vivere in una prospera Ucraina, e lo faccio. Dagli altri non voglio niente”.

Bedris