di Enzo Varricchio*
La battaglia dei magistrati onorari italiani per il riconoscimento dei loro diritti di lavoratori non conosce tregua neppure ad agosto.
Come ricorda in un comunicato l’Unione Italiana dei Giudici di Pace (UNAGIPA), lo stesso giorno nel quale veniva pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto governativo di riforma della magistratura onoraria, il Giudice di Pace di L’Aquila, su ricorso di un magistrato di pace del distretto che chiedeva il pagamento delle ferie non retribuite nel 2016 (domanda di competenza del Giudice di Pace secondo le sezioni unite della Cassazione), ha rimesso gli atti alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea sollevando le seguenti questioni pregiudiziali: a) se il giudice di pace deve essere considerato lavoratore subordinato a tempo determinato; b) se i magistrati ordinari devono essere individuati come lavoratori a tempo indeterminato comparabili; c) se sussistono ragioni oggettive che giustifichino un trattamento economico e giuridico discriminatorio dei giudici di pace rispetto ai magistrati ordinari; d) se l’assenza di eque condizioni di lavoro in favore dei giudici di pace pregiudichi l’indipendenza ed imparzialità del giudice.
Contestualmente il Giudice di Pace di L’Aquila ha sollevato istanza di procedimento accelerato alla Corte di Giustizia Europea, ai sensi dell’articolo 105 del regolamento interno, avendo gli organi governativi, legislativi e giurisprudenziali italiani ingenerato un grave stato di incertezza in ordine all’applicazione del diritto comunitario, al riconoscimento della sua primazia rispetto al diritto interno, con particolare riguardo ai rapporti fra diritto costituzionale interno e diritto dell’Unione, rilevando l’improcrastinabile urgenza di risoluzione delle questioni pregiudiziali sollevate in analogia con il noto caso cd. Taricco.
Sarà quindi la Corte di Giustizia Europea che deciderà, come ad esempio già successo con i magistrati onorari britannici (sentenza O’Brian) e con i precari della scuola (sentenza Mascolo), quale debba essere il trattamento economico e giuridico dei giudici di pace e di tutti i magistrati onorari ordinari italiani.
Le organizzazioni di categoria fanno sapere che a settembre ricominceranno gli scioperi dei giudici di pace e dei magistrati onorari di tribunali e procure della Repubblica, che continueranno senza sosta nei mesi a venire bloccando tutti gli uffici giudiziari di primo grado.
Si annuncia un “autunno caldo” della già disastrata giustizia italiana.
Chi pagherà i danni di tutti gli inevitabili biblici ritardi?
Enzo Varricchio
Staff di Direzione Il Corriere Nazionale
sintesi perfetta.