Ispirata, in origine, al ciclo trasformativo e calendariale, di vita-morte-rinascita, al, perenne e universale, fluire e trasformarsi, la Danza del ventre non cessa di riconnettere la terra ai suoi abitanti; questa, mai dimenticata, pratica di ballo, collegata agli aspetti della preghiera e del rituale, agli arcaici culti della Dea madre, esalta le qualità ricreative e rigenerative del Femminile, archetipo presente nella donna, ma anche nell’uomo, come pure in ogni, più minuscola, particella di materia al mondo… Come, pertanto, non consigliare questa pratica ad una società che ha smarrito, se non sovvertito, le identità di genere, dimenticando, o fingendo di farlo, le, fondamentali, latenze; anche significativa, a questo proposito, la rappresentazione, del 3 agosto scorso, delle “atlete” della Danza Orientale del Tempio della Luna (Scuola Annalisa Danze), preparate e dirette da Yasmine Anubi (un nome una garanzia), presso la Sagra del Tiro a Volo di Muggia (Trieste), con una partecipazione, tanto folta e calorosa, di pubblico, da non lasciare alcun dubbio sulla, notevole, efficacia di queste “artiste della luna”.
Testo e foto di
Fedele Eugenio Boffoli