“Non voglio rimandarli digiuni, perché potrebbero venir meno per via”, così disse Gesù agli apostoli, riguardo alla folla che lo seguiva.
Ora, io questa mattina non temevo di venir meno per via, però, poiché il sole scottava parecchio e il caldo non scherzava e l’aria era afosa, ho pensato fosse conveniente per me, dopo la solita passeggiatina nel quartiere Colli Aniene dove abito, a Roma, prendere l’autobus. Un paio di fermate e sarei stato a casa. Così ho lasciato l’ombra dei portici, ho attraversato sotto il sole cocentissimo una corsia di Viale Palmiro Togliatti e mi sono recato alla fermata dell’autobus 451, di fronte all’Ufficio Postale.
Ho guardato la palina indicatrice. C’era scritto: “451 – 30 fermate – 52 minuti”. Se avessi aspettato lì 52 minuti, ci sarei rimasto secco, altro che venir meno per via. In realtà, Gesù temeva che la folla venisse meno per mancanza di cibo (cibo anche spirituale) non per la calura.
Passando da un’ombra all’altra dei pini che adornano il viale, me ne sono tornato piano piano a casa, meditando sul vangelo e sui mezzi di trasporto nella nostra bella città. Mi ha fatto compagnia il canto delle cicale. Giustamente mia figlia ha osservato: “Perché ad agosto il costo del biglietto non viene dimezzato come i servizi ?