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BUENOS AIRES\ – “Nelle ultime settimane si sono registrate diverse iniziative che hanno in comune la volontà di vari settori e protagonisti della nostra comunità, di produrre fatti nuovi. Alcune di esse puntano a rilanciare la collettività italiana costruendo canali di partecipazione o enti che servano a dare peso e visibilità all’italianità in Argentina. Altre attraverso ricerche, per capire meglio il fenomeno dei nuovi emigrati, anche se questa è una denominazione che non viene accettata ufficialmente. Al suo posto si preferisce parlare di nuove mobilità. Comunque sia, sotto suggerimento o spinta della Farnesina, sono nati alcuni progetti per realizzare queste ricerche”. A scriverne è Marco Basti che con il suo editoriale apre il nuovo numero della “Tribuna italiana”, quindicinale che dirige a Buenos Aires.

“La prima è stata fatta dal Laboratorio di Idee Italia Argentina (LIA) che con un finanziamento assegnato dal COMITES di Buenos Aires, ha condotto una indagine basata su un questionario, tra residenti italiani che si sono stabiliti a Buenos Aires negli ultimi anni, i quali sono nella stragrande maggioranza persone sotto i quarant’anni.

Una seconda ricerca, abbastanza simile, è stata annunciata a Rosario, anch’essa coinvolgendo il COMITES e anche la Camera di Commercio Italiana in quella città e il nome è molto illustrativo: “Progetto Nuova Emigrazione”. Riguarda i giovani anche una terza iniziativa, ancora non lanciata ufficialmente, ma che sarà sottoposta all’analisi per l’eventuale avvio, dei presidenti dei nove COMITES dell’Argentina, che parteciperanno alla riunione InterComites che si terrà a Mendoza il 15 luglio.

Il coordinatore dell’InterComites, Dario Signorini, presenterà la proposta di un Congresso dei Giovani italiani o di origine italiana, col doppio scopo di convocarli e quindi prendere contatto con loro e per conoscere la loro realtà e le loro attese.
Ma non finisce qui. Altri due progetti ai quali lavorano dirigenti della collettività ed esponenti del mondo economico italo-argentino, lavorano a due iniziative che, pur senza essere partitiche, partono una da sinistra e l’altra da destra.

Della prima abbiamo parlato varie volte su questo giornale, è il Progetto Italici, che dovrebbe costituirsi in un grande contenitore delle diverse realtà della comunità italiana in Argentina. Documenti e primi aderenti sono già pronti e stanno lavorando per il lancio ufficiale del progetto a breve scadenza. L’altra, forse più elitaria, intende ricalcare – adeguandola alla storia dell’emigrazione in Argentina – l’esperienza degli italiani emigrati negli Stati Uniti, con la “National Italian American Foundation”, la famosa NIAF.

La sua partenza è avvenuta recentemente nel Palazzo Bosch Alvear, e anche in quell’elegante sede ci sono stati verbali e firme, anche prestigiose, ma quello che doveva essere un grande lancio in stile americano (del Nord, non del Sudamerica), è rimasto in sordina per l’assenza dell’invitato d’onore che inaspettatamente non si è presentato alla cena di gala. Comunque sia è positivo che tante persone e istituzioni si stiano dando da fare, anche attraverso modi diversi, per svegliare la nostra comunità dal torpore nel quale è immersa da tempo. Ci sarà il tempo per vedere e analizzare propositi e i primi risultati, e poi si vedrà se e quali progetti servono alla comunità italiana in Argentina o semplicemente a chi ha ideato o lanciato le iniziative”.

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