“Potrebbe essere coinvolto un paese terzo, uno ostile agli Stati Uniti!”; non ci vien da chiedere di quale paese si tratta?
Nel frattempo, alcuni dei più rispettati esperti politici del Paese hanno adottato come articolo di fede che la Russia di Putin è un “ordinario regime autoritario”.
Perché se ne servono? È per caso apparso loro in sogno l’Arcangelo Gabriele e gli ha portato qualche buona notizia? No!
Essi si sono persuasi di questo articolo di fede perché non devono aver tempo per pensare a tante altre cose. Loro non si devono chiedere perché gli operatori del loro paese stanno cercando di causare danni permanenti ai diplomatici statunitensi presso l’ambasciata statunitense all’Havana? Perché il loro paese ha invaso e occupato parti dell’Ucraina? Perché l’altro giorno un agente non identificato delle forze di sicurezza del loro paese si è recato al memoriale di Boris Nemtsov nel centro di Mosca e, dopo aver spaccato il naso all’attivista di guardia, lo ha ucciso? Perché le forze armate del loro paese hanno aiutato il sanguinoso dittatore Bashar Assad a schiacciare la massiccia ribellione popolare contro il suo regime tirannico, una guerra che ha ucciso, secondo alcune stime, almeno mezzo milione di persone, per non parlare dei milioni di persone che sono state costrette a lasciare il paese? Perché il regista teatrale più famoso del paese, Kirill Serebrennikov, è stato arrestato con assurde accuse di truffa? Perché il loro paese ha cercato con forza di essere messo in discussione nelle elezioni di molti altri paesi, tra cui gli Stati Uniti? E, perché… Perché? Perché….?

La lista delle illegittimità potrebbe essere molto più lunga, potrebbe comprendere gli ultimi diciotto anni di malsano potere, oppure anche le ultime due settimane; ma qual è il punto? Tutti, o uno solo di questi comportamenti colpiscono come se fossero tipici di un “regime ordinario autoritario”? No!
Feriscono e impressionano come se fossero azioni di un regime straordinariamente aggressivo, che spinge a suo modo per tornare all’apice. Per avere il massimo di cosa? Dell’economia. Mentre nel processo rischia una guerra calda con tutto il mondo e una “fredda guerra civile” con la propria gente.
E così, alcuni esperti politici dell’epoca hanno adottato questo nuovo articolo di fede di modo che, a prescindere dalla nuova infernale stupidità che oggi, o domani, in patria o all’estero utilizza il regime di Putin, tutti i leader nazionali russi possano seccamente osservare con i loro colleghi stranieri: “Non preoccuparti, si tratta semplicemente di un comune regime autoritario”.

Gabrielis Bedris