Il bilancio del comune di Taranto

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A Taranto, l’Amministrazione del nuovo sindaco Melucci si avvia a sottoporsi ad un test importante, primo importante banco di prova.

L’opposizione potrebbe utilizzare i severi pareri espressi dal collegio dei revisori dei conti sul bilancio, per mettere in difficoltà sindaco e giunta.

Infatti, secondo Giampaolo Vietri, capogruppo di Forza Italia al Comune di Taranto, il rendiconto dell’esercizio finanziario 2016 ripresenta tutte le criticità già rilevate dagli ispettori del ministero delle finanze sui bilanci degli anni 2010-2015, dalla Corte dei Conti sez. Regionale per la Puglia con le sentenze n. 177/ 2014 , n. 132/2015 e con la pronuncia n. 86 di quest’anno.

Non per altro, il relativo bilancio di previsione ottenne il parere sfavorevole da parte del collegio dei revisori dei conti.

Ricordiamo che, il parere del collegio sul rendiconto di bilancio è negativo perché mancano dati attendibili sul patrimonio del Comune. Quello sul riequilibrio di bilancio è favorevole ma a certe condizioni.

Il Consiglio comunale di Taranto tornerà a riunirsi per esaminare il rendiconto risalente alla precedente Amministrazione Stefàno (per l’approvazione del quale c’è già stata la diffida del prefetto) e la manovra di riequilibrio della attuale giunta Melucci, sulla base dei dati ereditati.

Secondo Giampaolo Vietri, a riprova che nulla è cambiato, dall’analisi del consuntivo si evidenzia l’insorgenza di numerosi debiti fuori bilancio a cui si è ricorsi non solo per la copertura di sentenze esecutive, vista l’inconsistenza del fondo rischi e contenzioso, ma anche per l’acquisizione di beni e servizi per un totale di 2 milioni e mezzo di euro che dovevano essere opportunamente stimati in fase di redazione del bilancio di previsione.

Ad ogni modo, a questi debiti fuori bilancio già contabilizzati, se ne sono aggiunti, nel frattempo, altri per un totale complessivo di 7 milioni di euro che dovranno essere regolarizzati nelle prossime sedute dal consiglio comunale.

Sempre secondo il capogruppo di Forza Italia, la situazione non è diversa sul fronte delle entrate dove si registra grave inefficienza amministrativa per i crediti di natura tributaria ed extra tributaria non riscossi e sui quali, come già avvenuto, si rischia di perdere il diritto alla riscossione per sopraggiunta prescrizione.

Altra nota dolente della gestione è l’affidamento in proroga di beni e servizi per i quali, una volta scaduti i contratti, il comune in molti casi non ricorre ad indire nuove gare in violazione al quadro normativo e giurisprudenziale.

Per quanto riguarda poi le società partecipate, resta disatteso il piano di razionalizzazione come disattesa è l’attività di vigilanza e controllo che l’amministrazione comunale dovrebbe esercitare sulle gestioni delle stesse.

Il rendiconto del 2016 dunque, anche in assenza di una qualsiasi politica di investimenti per la realizzazione di opere pubbliche degne di rilevanza, attesta un ulteriore anno senza che si siano raggiunti obbiettivi strategici.

Ma, soprattutto, senza che siano state avviate attività volte al miglioramento dell’efficienza della macchina amministrativa, che così continuerà a fornire servizi e prestazioni inadeguate alle esigenze dei cittadini mentre la città continuerà ad essere in balia delle onde ed in mano all’anarchia diffusa.

Vito Piepoli

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