Semplificazione strutture ricettive all’aperto

Puglia

Di

Assessore Capone audita dalla Conferenza delle Regioni

BARI –  Audizione della Conferenza delle Regioni – presso la Commissione Attività produttive della Camera – in merito al testo unificato “Disposizioni in materia di turismo all’aria aperta e delega al Governo per la semplificazione della normativa sulla realizzazione di strutture ricettive all’aperto”.

A guidare la delegazione Loredana Capone (Assessore all’Industria turistica e culturale della regione Puglia), che ha consegnato un Documento approvato dalla Conferenza delle Regioni. “E’ innanzitutto da sottolineare – spiega Capone – che serve una normativa organica e più attuale alle esigenze turistiche. Bene quindi l’iniziativa legislativa, che ha tutto il nostro sostegno. E’ importante, infatti, dare uniformità e omogeneità ad un settore sempre più rilevante come il “turismo all’aria aperta”. Ma si deve anche sottolineare – afferma Capone – come la normativa proposta superi l’ambito della enunciazione dei principi generali, essendo una legge delega, per cadere in norme di dettaglio che non gli competono, come servizi, dotazioni e aspetti regolamentari. In molte parti, quindi, è evidente che si entri in aspetti di sola competenza regionale. Il turismo è materia esclusiva delle Regioni, perciò abbiamo chiesto alla Commissione di stralciare quelle parti del testo legislativo che afferiscono a questa materia e ad aspetti come la classificazione, i requisiti, le dotazioni degli impianti, anche al fine di salvaguardare il provvedimento da eventuali ricorsi davanti alla Consulta.

E’ pertanto da stralciare anche il rinvio ad un decreto ministeriale del Mibact sulle caratteristiche delle strutture ricettive all’aperto e la delega al Governo per la semplificazione normativa e la realizzazione delle strutture, doppione di quanto già previsto per tutte le strutture ricettive. Ma anche molti dei temi di competenza statale meritano degli approfondimenti, come quelli urbanistici e paesaggistici. Servono infatti proposte chiare sull’autorizzazione paesistica, tenendo conto dei complessi ricettivi e delle strutture presenti. Abbiamo ribadito che anche i decreti attuativi non dovranno contenere indicazioni di dettaglio esagerate, senza limitare la relazione con l’esistente. Il provvedimento, tra l’altro, non deve inserire norme che esulano da quelle turistiche come quelle urbanistiche.

Sono quindi da definire meglio i termini della delega, – conclude Capone -fornendo la possibilità ai decreti attuativi di una disciplina flessibile e capace di dare sviluppo e riqualificazione alle strutture ricettive all’aria aperta”.

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