Veleni pfas nell’acqua, scontro veneto-ministero sui limiti

Senza categoria

Di

Scontro tra Veneto e ministero della Salute sui limiti della concentrazione nelle acque potabili di Pfas, le sostanze che servono a rendere i tessuti impermeabili che sono una minaccia per la salute. Il governatore Luca Zaia ha annunciato che la Regione stabilira’ da sola ‘una drastica riduzione’ e ha definito ‘scandaloso’ l’atteggiamento del ministero.

“Prendiamo atto dell’atteggiamento scandaloso del Ministero della Salute che, negando la necessita’ di fissare limiti nazionali per la concentrazione di Pfas nelle acque potabili, fa finta di non vedere la realta’ e, di fatto, ci dice di arrangiarci. Annuncio che da questo momento ci arrangiamo e, in piena autonomia, procederemo quanto prima a una drastica riduzione dei limiti in Veneto”. Lo ha scritto su facebook il presidente della Regione Veneto Luca ZAIA. “Vediamo che a livello governativo – aggiunge – manca la volonta’ politica di gestire questo problema, basti pensare agli 80 milioni di euro promessi per la messa in sicurezza degli acquedotti e mai arrivati. E’ evidente che si penalizza la Regione che per prima si e’ attivata ponendo dei limiti gia’ nel 2014, mentre per le altre aree del Paese si lascia che ognuno sia libero di fissare o meno dei limiti, magari intervenendo quando i buoi saranno scappati dalla stalla”. 

La decisione arriva dopo che lunedi’ scorso la Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute ha respinto la richiesta avanzata dalla Regione di fissare un limite nazionale di performance per la presenza di sostanze perfluoro alchiliche nella acque, e la riproposizione delle tabelle dello studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) del 2013, da cui appare evidente la presenza significativa di tali sostanze in varie altre zone d’Italia. 

“Ho incaricato – rivela Zaia – il Direttore Generale di Arpav Nicola Dell’Acqua, nella sua veste di Coordinatore della Commissione “Ambiente e Salute”, organismo che, con delibera del 13 giugno scorso, ha assorbito le competenze della “Commissione Tecnica Pfas”, di convocare al piu’ presto l’organismo in questione con il mandato di definire una proposta di drastica riduzione dei limiti in Veneto, che la Giunta regionale approvera’ al piu’ presto possibile, dando agli Enti Acquedottistici l’indicazione di uniformarsi con sollecitudine alle nuove disposizioni”. “Prendiamo cosi’ atto – aggiunge – che a livello governativo manca la volonta’ politica di gestire questo problema, basti pensare agli 80 milioni di euro promessi per la messa in sicurezza degli acquedotti e mai stanziati. E’ evidente che si penalizza la Regione che per prima si e’ attivata ponendo dei limiti gia’ nel 2014, mentre per le altre aree del Paese si lascia che ogni Regione sia libera di fissare o meno dei limiti, magari intervenendo quando i buoi saranno scappati dalla stalla”. “Non abbiamo certo timore di arrangiarci – continua – e lo faremo, ma non ci si puo’ nascondere la considerazione che un limite nazionale avrebbe evitato svariati pesanti contenziosi, come sta gia’ accadendo per gli scarichi industriali, dove la nostra Regione soccombe in quanto i ricorrenti hanno buon gioco nel sostenere che in questi casi non possono esistere limitazioni diverse da quelle nazionali”. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube