Bambini, gay, modernisti, paraculi e deficienti

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SEMBRANO TANTI MA SOLO IL 5% DELLA POPOLAZIONE MONDIALE E’ GAY...

Speciale curato da  Gianni Fraschetti

 “Quando si abolisce il principio di evidenza naturale la mente compensa con squilibri psicotici gravissimi. Per questo pensare di introdurre l’uguaglianza dei sessi come normale significa attentare alla psiche di tutti. Penso poi ai più deboli: i bambini. Se gli si insegna sin da piccoli che quel che vedono non è come appare, li si rovina. Ripeto, pur non essendo solito fare affermazioni dure, dato che gli omosessuali sono persone spesso duramente discriminate, non posso non dire che introdurre l’idea che la differenza sessuale non esiste, e che quindi non ha rilevanza, è da criminali”. (Italo Carta – Ordinario di psichiatria e direttore della Scuola di specializzazione in Psichiatria all’Università degli studi di Milano

La differenza tra uomo e donna precede qualsiasi sovrastruttura culturale. La cultura è fatta da uomini e donne, non viceversa. Uomini e donne sono realmente, psicologicamente e fisicamente differenti. Questa è la normalità. Affermare il contrario significa pensare l’impensabile, ovvero che “A” sia uguale a “non-A. Un’azione è buona se può essere universalizzata, ovvero se può diventare la regola universale del comportamento umano. Togliere padre o madre ai bambini, comprarli, venderli, considerarli “oggetti di diritto degli adulti”, etc. non è moralmente accettabile. In un mondo dove queste pratiche venissero rese universali, le persone umane sarebbero ridotte a cose, alienate dalla loro dignità, violentate ancor prima di nascere. Con quale diritto due o più adulti decidono che un bambino deve nascere orfano di padre o di madre?

La “normalità” è data dalla percentuale. Ci sono eccezioni, che vanno rispettate, ma pretendere di equiparare l’eccezione alla norma è assurdo oltre che impossibile dal punto di vista pratico. La pretesa che il comportamento omosessuale sia “normale” appare da questo punto di vista del tutto infondata.

Per fare in bambino ci vogliono un padre e una madre. Padre e madre sono di quel bambino come quel bambino è il loro e di nessun altro. Nessuno è figlio di due madri: il fatto stesso che per natura ogni essere umano porti metà del patrimonio genetico della madre e metà del padre indica anche dal punto di vista fisiologico il legame di co-appartenenza che non può essere deliberatamente violato per soddisfare i desideri di qualcuno.

Equiparare astrattamente realtà diverse è una pretesa illogica, oltre che immorale e concretamente impossibile. Uomini e donne sono diversi, quindi una coppia uomo-donna è diversa da una coppia omosessuale, etc. La famiglia naturale maschio-femmina (M+F) è strutturalmente diversa da ogni altra modalità associativa omo-sessuale, cioè dello stesso-sesso (M+M), (F+F).

I bambini non sono cose, non sono oggetti di diritto, non possono essere comprati, ceduti, venduti, regalati. I bambini sono persone con una loro dignità inviolabile. E’ immorale – oltre che violenza inaudita – pretendere di comprimere fino ad annullare i diritti dei bambini solo per accontentare le persone omosessuali e i loro *presunti diritti* (non esiste infatti alcun diritto ad “avere” i bambini: le persone sono “soggetti” e non “oggetti” di diritto). Ciascun essere umano ha il diritto naturale di stare con i propri genitori, di avere un padre e una madre e – nel caso li abbia perduti – due persone che svolgano per lui il ruolo materno e paterno. Non è logico né morale, anzi fatto di gravissima violenza – che per assecondare il desiderio di due adulti si neghi al bambino il diritto di avere un papà e una mamma. Un diritto è tale solo se non calpesta il diritto di un’altra persona. Nessuno ha il diritto di far nascere o di rendere volontariamente un bambino orfano di padre o di madre.

Recita il primo dei principi della Logica (principio di non-contraddizione): “A uguale a non-A è falsa”. Dunque l’uguaglianza di sessi diversi è un assurdo, anche solo a livello astratto: figuriamoci in concreto. Allo stesso modo una coppia omosessuale – per definizione: dello stesso sesso – è ontologicamente diversa da una coppia di uomo e donna.

La scienza non dice che cosa è giusto o sbagliato dal punto di vista morale, ma costruisce congetture *probabili* che possono sempre essere smentite. Non ha senso prendere decisioni definitive sull’uomo in base a ciò che “oggi” dice la scienza (ammesso che dica una cosa sola all’unanimità: esistono infatti diverse Scuole psicologiche con diverse prospettive, diverse terapie, etc.).

Il futuro dei bambini, la salvaguardia dei loro diritti, è questione che riguarda tutti: non è un fatto privato. La riduzione dell’uomo a merce è un problema di tutti. La violenza perpetrata ai danni del prossimo, soprattutto se più piccolo e indifeso, richiede l’attenzione di ogni singola coscienza.

Il padre è uno solo. “Due papà” non possono esserci, per nessuno. Al massimo avremo il padre con il compagno. Nulla di più. Non si possono avere più di una figura paterna per volta: né dal punto di vista biologico, né tantomeno psicologico e relazionale. Non si impara ad essere uomini solo da una donna e non si impara ad essere donne solo da un uomo e lo stesso vale per la madre.

Se il matrimonio non è più come recita il dizionario “l’unione fisica, morale e legale dell’uomo (marito) e della donna (moglie) in completa comunità di vita, al fine di fondare la famiglia e perpetuare la specie”, allora perché non concederlo anche a fratelli e sorelle, padri e figli/e, madri e figli/e, tre uomini, cinque donne, otto zie, padri con nonni e nipoti, un’intera squadra di rugby, etc.? “Omogenitoriale” è l’ennesimo neologismo assurdo, un termine che non trova corrispondenza nella realtà: sbagliato dal punto di vista ontologico, logico e semantico (in gr. omoios / ghénos sono due contrari). L’ “omo-genitorialità” è una pura invenzione: nessuno è figlio di due padri, nessuno è figlio di due madri. Si tratta di un’invenzione che ha il solo scopo di accontentare le pretese degli omosessuali danneggiando però i bambini che nelle “famiglie” “omo-genitoriali” vengono sistematicamente deprivati del loro diritto di avere un padre e una madre. Tutto questo per accontentare gli adulti.

Avere un padre e una madre che si occupano di lui è per il bambino la condizione ideale. Come avere tutte e dieci le dita dei piedi. Certo, si *sopravvive* benissimo anche senza il quinto dito del piede sinistro e probabilmente non ci sono traumi se ad un bambino viene mozzata una falange dell’anulare. Anzi, conoscendo il suo handicap, può essere che il bambino si impegni di più degli altri, tanto da ottenere risultati migliori in molti campi. Da questo si può dedurre che al bambino possa essere negata la condizione ottimale (in questo caso l’integrità fisica) “perché comunque vive bene lo stesso”?

Sostenere che “gli studi e le fonti di matrice confessionale hanno condizionato alcuni studi scientifici nel tentativo disperato di opporsi alle leggi sul matrimonio omosessuale” ha – dal punto di vista epistemologico e logico-argomentativo – valore uguale a zero. Si tratta di una propria opinione, che vale tanto quella opposta: “gli studi favorevoli al matrimonio e all’adozione omosessuale sono frutto dell’indottrinamento e delle pressioni del mondo LBGTQ, dietro il quale stanno poteri forti che hanno tutti il vantaggio nel disgregare la società, la famiglia e l’individuo in modo da poter esercitare meglio il controllo”.

Nessuno ha ancora spiegato come mai se è vero che uomini e donne *non sono* ontologicamente differenti, gli omosessuali sono attratti *solo* dai maschi, le lesbiche *solo* dalle femmine e le persone normali (oltre il 95% della popolazione) da persone del sesso opposto. Mistero.

Seguendo la “logica” gay,com’è possibile che se padre e madre sono “ininfluenti”, “inutili nell’allevare un bambino”, e “i bambino hanno solo bisogno d’affetto”, allo stesso tempo “avere due papà è meglio che uno”? (Se non contano niente, la somma di due niente è sempre niente). D’altra parte se non importa che siano entrambi (padre e madre) ma basta uno dei due perchè dell’altro si può fare a meno, si dovrebbe poi spiegare *quale* dei due, e *perchè*. E’ chiaro infatti che se nelle coppie omosessuali le madri non contano e nelle coppie lesbiche si può fare a meno dei padri se ne deduce logicamente che nessun genitore è utile al bambino. Ma allora che senso ha voler giustificare la cosiddetta “omogenitorialità”? E perché i gay insistono ad auto-proclamarsi buoni genitori, se poi sostengono che i genitori non servono?

Nessuno è figlio di due madri e avere padre e madre non come avere due adulti (maschi o femmine) che si prendono cura di te. Anche se fosse nel modo più amorevole possibile. Non si impara ad essere donna da un padre e non si impara ad essere uomo da una madre. Madre e padre sono diversi e complementari, per questo servono *entrambi* al bambino. Come la Natura da sempre ha stabilito.

Il controsenso della teoria Gender (uno dei tanti): a) “viva le differenze!”, “difendiamo i diversi!” etc. b) “siamo tutti uguali!”, “tra uomo e donna non c’è differenza!”, “tra coppie omosessuali e famiglia naturale non ci sono differenze!” …consiglio vivamente di fare pace con la logica.

E infine, a chi pretende di negare il diritto del bambino ad avere *suo padre* e *sua madre* e di cavarsela con un generico “i bambini hanno diritto ad avere qualcuno che li ami”, facciamo notare che *non* c’è alcuna sequenza logica tra l’affermazione 1) i bambini hanno diritto ad avere “qualcuno” che li ami e 2) *quindi* questo “qualcuno” può essere anche una coppia di omosessuali che prendono il posto della padre o della madre, ovvero dei genitori naturali del minore. E’ ovvio che ogni bambino ha diritto di essere amato, ma questo *non* giustifica per quale ragione debbano essere proprio due omosessuali e non invece i *suoi* genitori naturali, padre e madre. Chi pretende di mettere una coppia omosessuale al posto dei genitori naturali rispetta per caso il diritto del bambino di essere amato? E in che modo?

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