Corso di formazione, 1 dicembre 2017, Cosenza, Biblioteca Nazionale
Le regioni del Mezzogiorno, per la natura e la persistenza delle condizioni strutturali di debolezza economica e sociale, sono sempre più lontane dal resto del Paese.
Il Mezzogiorno, come questione nazionale, è ormai scomparso dalle priorità strategiche delle politiche sviluppo, mentre è sempre più distinto da una preoccupante condizione di marginalità, segnata dai fenomeni dell’esodo delle nuove generazioni, dal calo demografico, dall’arretratezza delle infrastrutture e dal peggioramento dei servizi. Alcune regioni settentrionali, pur godendo di condizioni economiche e sociali tra le più favorevoli, attraggono l’attenzione della “politica”, tanto che una presunta “Questione settentrionale” appare sovrapporsi ad una effettiva “Questione meridionale”.
Un’inversione di senso e di significato storicamente non fondata, ma che non risulta priva di effetti. Il superamento della condizione di separatezza economica e sociale ancorché considerato, sin dalla costruzione dello Stato unitario, fondante per lo sviluppo del Paese, deve ritrovare la sua attualità.
La storia capovolta. Il Mezzogiorno dimenticato
Giorni, 1 dicembre 2017, 2 febbraio 2018
Ore 16.00 – 20.00
Biblioteca Nazionale di Cosenza
Piazza A. Toscano – Cosenza
PRESENTAZIONE
Le regioni del Mezzogiorno, per la natura e la persistenza delle condizioni strutturali di debolezza economica e sociale, sono sempre più lontane dal resto del Paese.
Il Mezzogiorno, come questione nazionale, è ormai scomparso dalle priorità strategiche delle politiche sviluppo, mentre è sempre più distinto da una preoccupante condizione di marginalità, segnata dai fenomeni dell’esodo delle nuove generazioni, dal calo demografico, dall’arretratezza delle infrastrutture e dal peggioramento dei servizi. Alcune regioni settentrionali, pur godendo di condizioni economiche e sociali tra le più favorevoli, attraggono l’attenzione della “politica”, tanto che una presunta “Questione settentrionale” appare sovrapporsi ad una effettiva “Questione meridionale”.
Un’inversione di senso e di significato storicamente non fondata, ma che non risulta priva di effetti. Il superamento della condizione di separatezza economica e sociale ancorché considerato, sin dalla costruzione dello Stato unitario, fondante per lo sviluppo del Paese, deve ritrovare la sua attualità.
OBIETTIVI DEL CORSO
Il corso è un laboratorio attivo svolto in sinergia con gli studenti di alcune scuole secondarie di secondo grado ove è invertito il tradizionale schema di insegnamento apprendimento, l’aula diventa lo spazio di lavoro e di discussione con i pari, con l’insegnante e con altri soggetti qualificati.
In ambito formativo, soprattutto quando i soggetti di riferimento sono docenti e studenti, questa metodologia può rappresentare una sorta di “laboratorio aperto”. I docenti potranno riconoscere le dinamiche relazionali che entrano in gioco nell’attività di confronto e di mediazione, in cui sono presenti anche persone che non appartengono al mondo della scuola; gli studenti potranno acquisire e gestire informazioni non solo dai propri pari, ma anche da altri soggetti qualificati, oltreché dai propri docenti.
Gli obiettivi mirano ad ampliare la qualità dell’azione didattico-educativa e i processi autonomi di organizzazione delle attività di studio e di ricerca degli studenti
ARTICOLAZIONE DEL CORSO
L’attività di formazione parte dalla trattazione, in tre workshop brevi (1 dicembre 2017), del tema “La storia capovolta. Il Mezzogiorno dimenticato”, contestualizzato nelle sue diverse prospettive da esperti che, sollecitati da un chairman, affrontano alcune questioni chiave.
Gli argomenti, successivamente, saranno oggetto di approfondimenti autonomi da parte degli studenti, seppur con la supervisione del proprio docente.
Nel laboratorio aperto (2 febbraio 2018), gli studenti si ritrovano e si organizzano in relazione all’affinità degli approfondimenti svolti, discutono e confrontano le proprie opinioni, sollecitano l’emersione dei “punti caldi” delle questioni trattate, si costituiscono in gruppi, individuando all’interno del gruppo un moderatore.
I singoli gruppi, sollecitati dai rispettivi moderatori e con l’intervento dei docenti, rendono esplicite, nel dibattito conclusivo, a tutti i partecipanti, opinioni, valutazioni, aspettative che emergono dalla conoscenza e dall’approfondimento delle questioni trattate.
I lavori di gruppo hanno come finalità quella avviare delle “comunità di pratica” che valorizzino la capacità di documentazione, di auto riflessione e di innovazione pedagogica.
PROGRAMMA
Venerdì 1 dicembre 2017
Biblioteca Nazionale di Cosenza
Piazza A. Toscano – Cosenza
Ore 16.00 – 20.00
Ore 16.00
1° Workshop –
I termini di una questione aperta
Chairman Francesco Greco, presidente Associazione Nazionale Docenti
Luciano Greco, dirigente Atp (ex Provveditorato agli Studi) di Cosenza.
Oreste Parise, già dirigente Ufficio Studi Banco di Napoli
2° Workshop
Scuola e Mezzogiorno
Chairman Teresa Bianco, docente di Filosofia e storia, Liceo Classico “B. Telesio”, Cosenza
Brunella Serpe, docente di Pedagogia Università della Calabria
Sebastiano Maggio, già docente di Storia Medievale Università di Catania
3° Workshop
Mezzogiorno: una, tante storie
Chairman Antonio Niccoli, docente di Filosofia e storia, Lic. Sc. “G.B. Scorza”, Cosenza
Coriolano Martirano, segretario perpetuo Accademia Cosentina
Giuseppe Ferraro, autore del libro “Il prefetto e i briganti”
Giuseppe Curcio, autore del libro del libro “Ciccilla”
Ore 18.30
Presentazione del Film “Ciccilla” con l’intervento del regista e dei protagonisti
Ore 18.45 Proiezione del film “Ciccilla”
Ore 20.30 Cena sociale*
*(giropizza, bevande incluse), per partecipare occorre prenotare, il costo è di €.10,00