Sino a quando il voto all’ estero e’ gestito dai consolati, il plico andrà nella pattumiera

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Sino a quando il voto all’ estero e’ gestito dai consolati, io continuero’ a buttare il plico nella pattumiera

Noi ripetiamo ancora una volta che il voto dall’ estero dovrebbe essere gestito dal commune di residenza o di nascita e non da terzi; altrimenti fra 100 anni contineremo a parlare di brogli elettorali. 

L’ attuale meccanismo e’ troppo costoso e lento, ma sopratutto e’ truffaldino e non a prova di brogli, perche’ il plico viene manomesso da troppa gente. Ecco perche’ dovrebbe essere gestito dai comuni e ai consolati  la gestione del registro elettorale, AIRE, registro che come sappiamo viene poi spedito ai comuni. Il Ministero degl’ Interni spedisce I plichi ai comuni e questi lo spediscono al cittadino italiano all’ estero. Ovviamente chi vive nel nuovo continente avra’ meno tempo per votare, l’ importante che il plico raggiunga il commune prima dello sfoglio. Con questo meccanismo si potrebbe anche votare per i candidati sul territorio nazionale e a tutte le tornate elettorali, si chiama voto paritario; sancito dall’ aticolo 48. 

Perche’ a prova di brogli? Perche il candidato, il partito o chi per loro, dovra andare a bussare porta a porta e non contattare “terzi”   

Carmine Gonnella – Londra

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