Tre baci perugina per il Bari che espugna il Curi con spirito di sacrificio

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Perugia – Il Bari di Grosso cercava, come spesso capita in questo campionato zeppo di trabocchetti, equilibrio ed una riscossa considerato il periodo negativo dal quale proveniva: sconfitta contro il Sassuolo, sconfitta a Chiavari, e sconfitta in casa col Palermo. Insomma occorreva reagire senza troppi preamboli e l’avversario, che pure aveva trovato una sua identità dopo il tremendo periodo di ottobre, era l’ideale per provarci. E così è stato. Il Bari è stato baciato da tre baci perugina che hanno regalato dolcezza, coraggio e convinzione della sua forza, ultimamente messa in discussione.

Al Curi di Perugia, col terreno inzuppato per la pioggia caduta in mattinata e per l’altra che è caduta durante la gara, Grosso è stato protagonista nel 2001 per alcuni anni, e lo stesso allenatore cercava una risposta ben chiara dopo le dichiarazione della settimana mandando in campo qualche novità, forte anche delle assenze di Anderson e di Gyomber, con un 4-2-3-1 con Micai in porta, il rientrante Sabelli titolare terzino destro, il redivivo D’Elia sulla corsia opposta, Tonucci e Marrone centrali di difesa, Iocolano dietro le punte, Tello e Basha a centrocampo, Iocolano dietro la punta Nenè.

Mentre il Perugia di Breda ha mandato in campo un 4-4-2, senza Zanone e Falco, con Rosati in porta, Dossena e Monaco centrali di difesa, Del Prete e Pajac esterni difensivi, Colombatto e Bianco a centrocampo, Terrani e Buonaiuto esterni di centrocampo, Di Carmine e Cerri attaccanti.

Il Perugia non vinceva in campionato col Bari proprio dal 2001, esattamente diciassette anni fa (partita giocata, curiosamente, proprio il sedici di dicembre del 2001), guarda caso, proprio quando giocava Grosso tra i grifoni. Inoltre ad affrontarsi erano le peggiori difese con il Perugia che ne ha subite 28 di reti ed il Bari 25.

Un primo tempo divertente con capovolgimenti di fronte da una parte e dall’altra anche se il Bari ha svettato per qualità nonostante l’equilibrio.

Ad inizio gara, comunque, è stato il Perugia a farsi pericoloso con un gol annullato per un fuorigioco di Di Carmine, mentre il Bari, come sempre, è rimasto a guardare senza incidere badando a controllare la gara dando l’impressione di cadere negli stessi errori concedendo campo agli avversari per poi avere un minimo di reazione al primo schiaffo subito.

Per annotare un tiro del Bari è occorso attendere quindici minuti quando Tello ha tirato da fuori area ma Rosati ha bloccato senza problemi.

Al 17′ invece è stato il Perugia a prendere le redini del gioco con un tiro di Buonaiuto parato d’istinto da Micai di piede.

Ancora pericoloso il Perugia sempre con lui, Buonaiuto, e ancora Micai ha sventato il pericolo.

Botta e risposta al 20′ con un dialogo tra Galano e Sabelli che davanti a Rosati gli ha tirato addosso.

Sugli sviluppi del corner Galano ha segnato il vantaggio al 23′ con un artiglio che ha mandato il pallone in rete.

Per il Bari è sembrato prenderci gusto tanto che al 26′ una conclusione di esterno di Galano è finita fuori al lato.

Ma gli agguati sono sempre dietro l’angolo, così al 33′ ecco il piccolo gioiello di Di Carmine il quale, ricevendo il pallone dalla tre quarti, nonostante Marrone e D’Elia a fargli da guardia, è riuscito a girarsi e siglare il pareggio. Troppo spazio concesso dai due difensori a Di Carmine, insomma soliti errori difensivi.

Al 36′ punizione pericolosa di Buonaiuto parata da Micai coi pugni.

E quando sembrava che il Perugia avesse trovato le giuste distanze, ecco ciò che nessuno si aspetta: al 41′ Nenè che, ricevuto un cross da Tello, ha siglato il gol del vantaggio.

Nel secondo tempo al 7′ Improta, anche oggi appannato a causa del suo nuovo ruolo di “sacrificatore”, si è trovato il pallone tra i piedi dopo una conclusione di Nenè, tirando a giro ma la palla è finita alta sulla trasversa anche se di poco.

Ancora Buonaiuto al 10′ dal limite dell’area ha tirato, ma ancora Micai, oggi attivissimo, gli ha detto no.

Scossa il 19′ quando succede l’incredibile, diciamo la svolta della gara: Sabelli con un incredibile recupero, ha tolto il pallone dai piedi di Di Carmine, mandato colpevolmente da solo davanti a Micai, che aveva già caricato la gamba per sferrare il tiro in porta.

Breda allora ha provato a dare fosforo alla squadra su un terreno diventato, ormai, pesantissimo facendo entrare il coreano Han, mentre Grosso gli ha risposto facendo entrare Busellato per uno stanco Iocolano.

Morale della favola, Bari schiacciato nella propria area con l’entrata di Han, che si è difeso senza riuscire a ripartire a causa della prevedibile reazione perugina.

E sempre per la serie mai dire mai nel calcio, al 26′ Galano col suo magico sinistro, su punizione da fuori area al limite del vertice, ha sfoderato un cross-pallonetto che ha beffato Rosati: terzo gol del Bari che ha cominciato a sfregarsi le mani.

Ancora quell’ira di Dio Buonaiuto, al 28′, è andato vicino al gol scartando Micai allargandosi troppo senza trovare lo specchio della porta.

Fuori Galano per Kozac al 37′ col compito di alzare un po’ il baricentro biancorosso visto che, ormai, si stava assistendo ad un assedio umbro alla porta di Micai. Ma non succederà più nulla se non qualche opportunità perugina ben sbrogliata dalla difesa.

Bari, dunque, che si riscatta dopo il trittico negativo portandosi al secondo posto dietro al Palermo. E la prossima in casa sarà il terzo condomino della classifica, il Parma, a far visita il San Nicola.

Un Bari senza infamia e senza lode ha sbaragliato il Perugia mostrando ancora dei limiti in difesa a cui la società dovrebbe porre rimedio nel mercato di gennaio. Per il resto non è passata inosservata la rete di Nenè che, da centravanti vero e non adattato, ha dimostrato di essere, forse, l’unico dei quattro ad aver diritto ad indossare una maglia da titolare.

Per il resto gran sacrificio di tutti i giocatori che con le caratteristiche del campo non potevano esaltare quelle dei giocatori, una gara condotta con lo spirito giusto guardando avanti con equilibrio perché da queste parti si vola pindaricamente troppo facilmente e si cade rovinosamente per terra.

Limiti a parte, i giocatori son stati bravi rischiando qualcosa mettendo in campo qualità ed un atteggiamento giusto. Adesso occorre fortificarsi cercando di fare il massimo in ogni partita.

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