La Magistratura deve fare di più tutti dobbiamo fare di più

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Il perdurante e pluridecennale degradarsi della politica non poteva non coinvolgere le Istituzioni. La Magistratura ha cercato di contenere gli aspetti più estremi di questo degrado con i molti pronunciamenti di incostituzionalità e le varie “Mani pulite”. Ma non poteva e non può supplirsi alle altre Istituzioni repubblicane e quindi rimarrà vittima del disastro generale che sarà evitato o rimandato solo con l’accentuarsi dell’autoritarismo. Autoritarismo che è un disastro in se.

Però la Magistratura poteva e può accorgersi di molte violazioni del Diritto; a solo titolo di esempio si potrebbe ricordare che la compressione della proprietà privata non è accettabile in coerenza con la nostra Carta Costituzionale; quindi non è accettabile la tassazione patrimoniale degli immobili e dei titoli mobiliari; non è accettabile l’abolizione dei depositi al portatore; non è accettabile la dematerializzazione dei titoli mobiliari; non è accettabile che il mercato interbancario venga annullato e sostituito dai diktat della Bce; non è accettabile la impossibilità della trasferibilità dei titoli; non è accettabile subordinare la vendita o la locazione di un immobile alle valutazioni della burocrazia; non è accettabile che la “trasparenza” non sia altro che maggiore potere del fisco; non è accettabile che la malagestio dei manager banchieri e non, si traduca in costi ed espropri per la gente comune e del risparmiatore.

Senza voler ricordare i disastri nel mercato del lavoro… nei superpoteri della Pubblica Amministrazione, della iperfiscalità, che riduce in una nuova forma di schiavitù intere categorie e popolazioni.

In sintesi: la gente avverte chiaramente che la causa del declino è dentro il disprezzo dello stato di diritto di cui l’aumentata diseguaglianza sociale ed economica è la sua figlia legittima. Quindi, pur serbando fiducia nella Magistratura, la gente avverte maggiore necessità di tutela che quest’ultima deve garantire, almeno nei punti essenziali della civile convivenza: la sacralità della proprietà privata, la sacralità del lavoro, la sacralità della libertà di intraprendere, la sacralità della riservatezza. Punti essenziali scolpiti da millenni nel diritto naturale fondamento dell’Occidente, della cristianità e base riconosciuta del Magistero sociale della Chiesa.

Quando il Diritto di sempre e per sempre, viene schiacciato dal diritto dispotico e discrezionale del politico di turno, e quando, come adesso, questa violazione avviene ripetutamente e per molto tempo, non può che accadere il peggio che si possa immaginare.

La gente non fa complicati ragionamenti né spiega compiutamente il proprio pensiero; ma sopporta, generosamente e pazientemente. Poi fa di tutta l’erba un fascio… e sono dolori, per tutti. Quindi alle impareggiabili considerazioni del collega Varricchio (https://www.corrierenazionale.net/2017/12/16/caso-bellomo-delegittimazione-mediatica-della-magistratura/) non posso aggiungere nulla se non: serve fare di più; è una regola assoluta non solo per noi che facciamo molto, ma anche per la Magistratura che fa moltissimo.

Canio Trione

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