Grande preoccupazione del Movimento Culturale ORA sull’Uomo di Altamura.

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Ignorata da un  dipendente/delegato comunale  la delibera di Consiglio comunale del 28.9.2017.

Giovanni Mercadante

                                                 Uomo arcaico di Altamura dipinto di Alberto Lanteri 

Un  dipendente/delegato comunale ignora la delibera di Consiglio comunale del 28.9.2017 nei rapporti istituzionali con l’Associazione Speleologica Italiana, nella cui giunta riveste la carica di Presidente e al quale è stato rivolto l’invito di evitare l’asportazione di frammenti e/o del cranio del fossile dell’uomo arcaico. Una situazione assurda la sua posizione. Come dipendente comunale dovrebbe tutelare gli interessi dell’ente che rappresenta, mentre nell’Associazione è un alto esponente, quindi in collisione con le due cariche, ovvero è incompatibile.

Nonostante i buoni propositi di tutte le istituzioni coinvolte nel mantenimento del fossile dell’Uomo di Altamura nel sito dove è stato scoperto, la situazione sembra  impantanata in un silenzio assordante. A svegliare le coscienze è la sentinella del Movimento culturale ORA, Francesco Fiore,  che ha diffuso un comunicato stampa, di cui riportiamo integralmente il testo, confidando nella responsabilità e sensibilizzazione degli Enti preposti, affinché si eviti lo scempio che si vuole perpetrare a danno della comunità altamurana. 

Il 24 novembre scorso, come previsto, nella sede della Sovrintendenza per la Città Metropolitana di Bari, si è riunito per la prima volta il Comitato tecnico-scientifico per la tutela del sito di Lamalunga. Tra i convocati, oltre la Sovrintendenza, il Parco Nazionale dell’Alta Murgia e il gruppo di studio che fa capo al Prof. Manzi dell’Università “La Sapienza” di Roma, titolari del progetto “Karst”, anche il Comune di Altamura.

Per quanto  è dato sapere, sembra che la posizione espressa dal delegato del Comune di Altamura, nell’occasione del 24 novembre, non sia stata conforme a quanto, con delibera n. 60 del 28 settembre 2017, il Consiglio Comunale di Altamura, all’unanimità, ha espresso con un ordine del giorno, impegnando la Giunta comunale nello stesso senso.

Infatti, la delibera di Consiglio, riportata agli atti anche in occasione dell’audizione tenuta il 18 ottobre presso la Commissione Cultura della Regione Puglia, prevede che tutti gli studi inerenti i resti scheletrici dell’Uomo di Altamura siano espletati “in situ” ribadendo la ferma contrarietà alla estrazione del reperto o parti dello stesso dall’unicum carsico che lo conserva da circa 150.000 anni (Grotta di Lamalunga) e quindi una decisiva rimodulazione del progetto “Karst”.

Peraltro, ci giunge notizia che anche il Centro Altamurano Ricerche Speleologiche (C.A.R.S.), scopritore nel 1993 del reperto, sia stato estromesso dalle potenziali future discese in grotta.

Il nostro intento, nel totale interesse delle sorti dell’Uomo di Altamura quale incommensurabile risorsa del nostro territorio, ora, è quello di fare chiarezza su quanto sta accadendo e soprattutto se, anche alla luce della delibera n. 60 del 28 settembre, il Vice Sindaco Enzo Rifino, il Presidente del Consiglio Giandomenico Marroccoli e tutti i Consiglieri sottoscrittori dell’ ordine del giorno abbiano acquisito i verbali della riunione del Comitato Scientifico del 24 novembre scorso e se la posizione del Consiglio Comunale, quale più alta assise cittadina, sia stata fedelmente riportata e sostenuta.

Vorremmo avere chiare informazioni su quanto accaduto durante il primo incontro del Comitato Tecnico Scientifico e vorremmo esser certi che la delibera del 28 settembre non resti un documento prodotto per sentirsi assolti da un disinteresse ingiustificabile ma che venga applicata e difesa nelle sedi opportune.

Grave sarebbe registrare una discrasia tra la posizione espressa dal Consiglio e quella riportata da un dipendente/delegato comunale nelle sedi preposte; altrettanto grave sarebbe l’assenza di controllo consiliare tra quanto viene deliberato e quanto poi, di fatto, si realizza.

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