Usa: ‘Trump ritenuto dai suoi un idiota’, libro di Wolff a ruba

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Tutte le persone che lo circondano lo considerano incapace, compresi la figlia Ivanka e il genero Kushner: cosi’ Michael Wolff, autore del libro su Trump che sta andando a ruba negli Usa. “Non ho mai parlato con lui” e dice “bugie”, afferma il presidente. “Bloccare un leader mondiale o rimuovere i suoi tweet controversi nasconderebbe informazioni importanti”, afferma intanto Twitter.

“Non ho mai messo in dubbio l’adeguatezza mentale” di Donald Trump: lo ha affermato il segretario di Stato Usa, Rex Tillerson, in un’intervista esclusiva alla Cnn, rispondendo a una domanda sul libro di Michael Wolff pubblicato oggi, ‘Fire and fury: inside the Trump White House’, che ha fatto infuriare il presidente americano. “Non ho alcun motivo di mettere in dubbio la sua adeguatezza mentale”, ha dichiarato Tillerson, che ha inoltre assicurato di voler mantenere il suo incarico per l’intero anno. Lo scorso ottobre Nbc News aveva riportato che, nel corso di un incontro al Pentagono, Tillerson aveva definito Trump un “deficiente”.

Il libro che ha fatto infuriare Donald Trump è arrivato nei negozi degli Stati Uniti e la polemica non accenna a placarsi. Mentre decine di persone facevano la fila a Washington per accaparrarsi una copia di ‘Fire and fury: inside the Trump White House’ di Michael Wolff, il presidente Usa si scagliava su Twitter contro il libro, definendolo “fasullo” e “pieno di bugie”, e sosteneva di non avere mai parlato con l’autore. Parole smentite da Wolff ai microfoni di Nbc, al ‘Today show’: “Ho assolutamente parlato con il presidente. Se abbia realizzato che era un’intervista o meno non lo so. Ma di certo non era off the record”. Wolff assicura: “Lavoro come lavora ogni giornalista. Ho registrazioni. Ho appunti. Sono certamente e assolutamente a mio agio con quello che ho riferito”.Sempre ai microfoni di Nbc, Wolff non ha risparmiato le critiche a Trump, definendolo “un uomo che ha meno credibilità, forse, di chiunque abbia mai camminato sulla Terra finora”. E ha riferito che lo staff del presidente Usa lo ritiene “come un bambino” perché “ha bisogno di gratificazione immediata” e “ruota tutto intorno a lui”. I membri dello staff “dicono che è un imbecille, un idiota”, ha raccontato ancora all’intervistatrice Savannah Guthrie. “Questo uomo non legge. Non ascolta. È come un flipper”, ha aggiunto. Nel suo libro, Wolff descrive una Casa Bianca che dipende dagli sbalzi d’umore e dalla personalità di Trump. La pubblicazione era prevista per martedì 9 gennaio. Ma il polverone sollevato dalla diffusione di alcuni estratti, e la richiesta dei legali di Trump di bloccare l’uscita, hanno spinto la casa editrice ad anticipare l’arrivo sul mercato. La polemica ha travolto in particolare Steve Bannon, ex capo stratega di Trump: il libro riporta il racconto fatto da Bannon di un incontro avvenuto nella Trump Tower a New York durante la campagna elettorale del 2016, fra un avvocato russo e membri dello staff elettorale dell’allora candidato repubblicano alla presidenza. Incontro che è oggetto di indagine da parte del superprocuratore per il Russiagate, Robert Mueller. Stando al libro, Bannon avrebbe definito un tradimento quello del figlio di Trump, Donald Jr., mentre Trump padre e figlio negano ogni tipo di collusione con i russi per vincere le presidenziali. Giovedì la portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders, ha riferito che Trump era “furioso e disgustato” per gli attacchi di Bannon alla sua famiglia e Trump ha affermato che Bannon avrebbe “perso la testa”. È in questo contesto che un avvocato di Trump, Charles Harder, ha inviato una lettera chiedendo a Wolff e all’editore, Henry Holt & Co, di fermare la pubblicazoine. La replica, in un tweet dell’autore del libro: “Andiamo. Potete comprarlo (e leggerlo) domani. Grazie, signor presidente”, ha scritto Wolff giovedì sera.

Per quanto il presidente americano Donald Trump sia impegnato in questi giorni a smentire la maggior parte delle rivelazioni contenute nel libro Fire and Fury, scritto dal giornalista Michael Wolff, i mercati internazionali delle scommesse hanno rivisto le probabilita’ di un impeachment durante il suo primo mandato. Ad esempio, l’azienda irlandese Paddy Power e quella neozelandese PredictIt hanno aumentato le probabilita’ che la messa in stato di accusa di Trump si possa realmente verificare. Per i bookmaker non sono solo da prendere in considerazione le tensioni tra il presidente repubblicano e la Corea del Nord o il Pakistan. “Il Libro di Michael Wolff ha offerto una serie di rivelazioni dannose per lui. Ecco perche’ pensiamo- ha detto a Newsweek Lee Brice, a capo delle relazioni pubbliche di Paddy Power- che le probabilita’ di impeachment nel 2018 siano del 50% “. I pronostici di PredictIt sono un po’ meno bui per il presidente anche se gli ultimi giorni hanno conosciuto delle oscillazioni importanti. Quindi chi decidera’ di puntare su questa ipotesi deve essere pronto a intascare meno di quello che si prevedeva solo qualche settimana fa. Sono infatti tanti ora a puntare sul cavallo dell’ impeachment, dato ormai per vincente.

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