Elezioni. Renzi presenta programma pd. Video

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Pil oltre 2%, 240 euro a famiglie. Video

Riportare la crescita sopra il 2%, con un rapporto debito/Pil al 100% in 10 anni; tagliare il cuneo fiscale di 4 punti in 4 anni, dal 33 al 29%, facendo scendere la disoccupazione sotto al 9%; sostenere le famiglie con figli, per le quali è prevista una detrazione Irpef di 240 euro al mese. Sono alcuni dei punti qualificanti del programma del Pd. Un programma in cento punti, ha detto il segretario Matteo Renzi presentandolo all’Opificio Golinelli di Bologna, fatto di “impegni realizzabili” e dunque diverso dal “paese di balocchi” proposto dagli avversari, siano essi M5s o centrodestra. Il programma in tre versioni (da quella “malloppo” o “nerd” a quella abbreviata) parte, per ogni punto, da un impegno realizzato, per arrivare a una nuova idea, con l’impegno “di non fare mai una legge di bilancio di entità superiore a quelle fatte” dai precedenti governi del Pd. Sul fronte dell’economia, dunque, Renzi prevede una crescita superiore al 2% con la riduzione del debito in 10 anni dal 132 al 100%, come ai tempi dell’Ulivo. Per il lavoro, l’obiettivo è far scendere la disoccupazione di altri 2 punti, al 9%, con la disoccupazione giovanile da far andare sotto quota 20% e gli occupati da far crescere fino a 24 milioni, un milione in più di adesso.

Per far questo, ha spiegato l’economista Tommaso Nannicini, il Pd punta sulla “riduzione del costo del lavoro, 4 punti in 4 anni, riducendo il cuneo strutturalmente dal 33 al 29%” per incentivare il lavoro a tempo indeterminato. Allo stesso tempo, per il lavoro a tempo determinato, deve essere prevista una “buonuscita compensatoria” mentre per garantire condizioni dignitose, c’è da vincere “la sfida del salario minimo universale”. Provvedimenti, ha sottolineato Renzi, diversi dal reddito di cittadinanza “che è il massimo incentivo a licenziare” e che Luigi Di Maio vuole fare “forse con i soldi del monopoli”. Sul fronte fiscale, il cuore del programma Pd è l’attenzione alle famiglie, a cui è dedicata una “rivoluzione” con un investimento da 10 miliardi. Quella ipotizzata dai Dem è una “misura fiscale unica” che prevede 240 euro di detrazione Irpef mensile per i figli a carico fino a 18 anni e 80 euro per i figli fino a 26 anni. Una misura da attuare per tutti i tipi di lavoro e per tutte le fasce di reddito, da zero fino a 100 mila euro all’anno e che avrà un costo di 9 miliardi di euro. Proposto anche “uno strumento triennale di 400 euro al mese per ogni figlio fino ai 3 anni”, per nido o baby sitter (costo 1,1 miliardi). La misura degli 80 euro sarà poi estesa anche ai lavoratori autonomi con un reddito annuo inferiore ai 26 mila euro.

Da introdurre anche una “patente a punti” con incentivi tributari per chi è in regola. Per le imprese è prevista, tra l’altro, la riduzione delle tasse su chi crea sviluppo, portando al 22% le aliquote Ires e Iri sul reddito delle nostre piccole e grandi imprese; aumentando la deducibilità dell’Imu pagata sugli immobili delle imprese e dei professionisti; rendendo strutturali gli strumenti del Piano Impresa 4.0 e creando un fondo per la reindustrializzazione. Per quanto riguarda welfare e sociale il Pd intende rafforzare l’indennità di accompagnamento, permettendo di scegliere tra assegno e budget di cura; sviluppare un’azione specifica per le nuove generazioni, per accrescere l’indipendenza, anche economica, delle persone con disabilità; aumentare la detraibilità delle spese legate all’assistenza personale. Previsti anche il raddoppio delle risorse per il reddito di inclusione e un mese di servizio civile obbligatorio, in sinergia tra scuola e Terzo settore. Sul fronte pensioni, la proposta Dem è quella di dare piena attuazione all’accordo tra governo e sindacati del 2016. Rendendo strutturali e ampliando le platee degli strumenti di flessibilità in uscita, sia quelli a carico dello Stato per chi è in condizioni di bisogno (Ape sociale, precoci), sia quelli che comportano un costo per chi decide di andare in pensione prima (Ape volontaria, Opzione donna). Inoltre è prevista l’ntroduzione di una pensione contributiva di garanzia per i giovani con carriere discontinue e redditi bassi. “Il Pd – ha concluso Renzi – andrà a vincere le elezioni se avrà la forza di affrontare questi temi e non di mettersi a discutere al proprio interno. Se cercate il Paese dei balocchi avete sbagliato destinazione. Se cercate un Paese nel quale con determinazione, con orgoglio, grinta e entusiasmo una comunità di donne ed uomini disegna il futuro dei nostri figli questa è la comunità del Pd”.

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