In zoologia, i Camaleonti fanno parte della famiglia dei Sauri. Hanno la capacità di mutare il loro colore, adattandosi all’ambiente, e si nutrono d’insetti tramite la loro lingua lunga e vischiosa.
Ciò è quanto si può desumere da un qualsiasi scritto di scienze naturali. Questo preambolo, invece, a noi serve per inquadrare il gruppo dei nostri politici che da “camaleonti” si comportano o si comporteranno. Certamente, per un loro tornaconto.
Tra i nostri Parlamentari, i camaleonti sono una specie ben lontana dall’estinzione. Questa fitta collettività cambia di livrea politica seconda le necessita o per la mancanza d’obiettivi che non sono stati conseguiti. Ma, a differenza, dei camaleonti, della classe dei Sauri, i nostri sono in grado di cambiare colore di partito. Magari, anche di programma.
Riescono, per di più, a inserirsi in altre formazioni politiche per il passato inimmaginabili. Se per i “Camaleonti” veri il trasformismo è utile per la caccia e la sopravvivenza, stesso aspetto può essere ravvisato tra i camaleonti della politica. Si “cambia” calore per ritrovare potere. Il mutamento non sempre riesce, ma provare non costa nulla. Molto più edificante sarebbe il politico che, ceffate le sue finalità, dichiara le sue dimissioni e si ritira a vita privata. Tanto il vitalizio non sarà disdetto.
A poche settimane dal voto politico di marzo, andremo a individuare i “camaleonti” della politica nazionale. Sia quelli che hanno cambiano “colore”, sia quelli che cercano d’aggregarsi con altri “camaleonti”. In ogni caso, i risultati non avranno particolare pregio e gli elettori sapranno, al momento opportuno, discernere i camaleonti “veraci” da chi si atteggia a tale per confondere le già disordinate, idee della politica italiana.
Giorgio Brignola