Molestie: Uma Thurman rompe il silenzio su Weinstein

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L’attrice al new york times racconta episodi a londra nel 1994. Weinstein nega le accuse, pronto a fare causa. Avvocato produttore, e’ “sbalordito” e “rattristato”

Uma Thurman al New York Times racconta di essere stata vittima di Harvey Weinstein e da lui pesantemente aggredita. Nel 1994 al Savoy di Londra, poco dopo la prima di Pulp Fiction, Weinstein “mi sbatte’ sul letto – ha rivelato -. Cerco’ di spingersi dentro di me e di calarsi i pantaloni. Non mi violento’, ma era come se io fossi stata un animale che cercava di liberarsi”.

Il produttore cinematografico Harvey Weinstein, travolto dallo scandalo sulle molestie sessuali, sta considerando di querelare l’attrice Uma Thurman che lo ha accusato sulle pagine del New York Times di averla aggredita sessualmente. Il legale del produttore ha negato le accuse, spiegando come il suo assistito sia sbalordito e rattristato dalle parole della Thurman che per 25 anni avrebbe sempre taciuto dell’episodio.

L’attrice americana Uma Thurman, musa del regista Quentin Tarantino ha accusato l’ex produttore di Hollywood Harvey Weinstein di averla pesantemente aggredita in una intervista pubblicata dal New York Times. Dopo un incontro di lavoro a Parigi che aveva preso una piega equivoca dopo che Harvey Weinstein aveva invitato l’attrice nella sua camera d’albergo e poi in una sauna, Uma Thurman incontrò il suo produttore a Londra, nel 1994 dopo Pulp Fiction, anche in questo caso nella sua camera d’albergo. “Tentò di buttarsi su di me e di spogliarsi. Fece un sacco di cose spiacevoli”, racconta nell’intervista. “Weinstein ammette di aver fatto delle avance a Uma Thurman dopo aver mal interpretato il suo atteggiamento a Parigi. Si è immediaamente scusato”, ha reagito in un comunicato un portavoce dell’ex produttore, che segue attualmente una terapia in Arizona.

Nel novembre scorso l’attrice Uma Thurman aveva fatto capire di essere stata una delle vittime di Harvey Weinstein con un post su uno dei suoi social nel quale affermava di avere ottimi motivi per essere arrabbiata, usava l’hashtag #metoo (comunemente utilizzato per denunciare molestie sessuali in relazione alla vicenda Weinstein) e augurava un buon giorno del Ringraziamento a tutti tranne che, utilizzando il nome proprio del produttore, ad Harvey , al quale diceva “non meriti neanche una pallottola”. Adesso l’attrice ha deciso di dire tutto e lo ha fatto con una lunga intervista a Maureen Dowd sul New York Times. La Tuhrman ha condiviso un momento importante della sua carriera proprio con Weinstein come produttore e con Quentin Tarantino come regista, ovvero il successo di ‘Kill Bill’. Anche a quel successo è legata la sua rabbia, una “emozione complessa” verso il produttore causata anche dalle tante aggressioni ad altre donne che ha compiuto dopo quella nei suoi confronti. L’attrice ricorda poi che il film ‘Kill Bill’ è stato “un simbolo della lotta delle donne” e quindi in tante accettarono di incontrare da sole Weinstein in luoghi come camere d’albergo proprio perchè lui era legato a quel film e loro “convinte che chiunque avesse raggiunto una tale posizione non avrebbe mai fatto nulla di illegale”.

Nel suo specifico caso l’atrice racconta che il produttore si era spogliato in sua presenza nel suo albergo a Parigi, in occasione di un colloquio dopo il successo di ‘Pulp Fiction’ (1994), ma che lei allora non si sentì minacciata e pensò solo che fosse eccentrico, bizzarro. Un successivo episodio, a Londra, fu però più diretto e violento: “E ‘stato come un colpo alla testa. Mi ha spinto. Ha provato a ‘esibirsi’. Ha fatto ogni genere di cose spiacevoli ma non ha utilizzato tutta la sua forza per costringermi. Ero come un animale che cerca di sfuggire alla presa, come una lucertola. Io facevo tutto il possibile per riprendere il controllo della situazione”. Dopo quell’episodio UmaThurman fece sapere al produttore che se avesse fatto la stessa cosa ad altre donne le gli avrebbe rovinato la carriera, la reputazione, i rapporti familiari, ed a più riprese raccontò a Tarantino l’accaduto ma solo molti anni dopo il regista affrontò Weinstein, che si scusò. Nella stessa intervista l’attrice racconta infine che sul set di ‘Kill Bill’ Tarantino la forzò a girare in prima persona una scena nella quale dove guidare in velocità un’auto su una strada dal fondo poco aderente e fiancheggiata da palme, lei perse il controllo della vettura che si schiantò contro una palma causandole problemi fisici ancora oggi non risolti, lamentando un atteggiamento tutt’altro che solidale da parte di produttore e regista.

Il produttore cinematografico Harvey Weinstein, travolto dallo scandalo sulle molestie sessuali, sta considerando di querelare l’attrice Uma Thurman che lo ha accusato sulle pagine del New York Times di averla aggredita sessualmente. Il legale del produttore ha negato le accuse, spiegando come il suo assistiti sia sbalordito e rattristato dalle parole della Thurman che per 25 anni avrebbe sempre taciuto dell’episodio.

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