Dei 103 simboli consegnati al Viminale dai partiti che desideravano partecipare alle elezioni politiche del 4 marzo, (oggi, ndr) nove furono ‘bocciati’ per “carenza documentale”, 75 ammessi e 19 non ammessi.
Tra i simboli anche alcuni storici come lo scudo crociato della Dc e la fiamma del Msi. Nelle apposite bacheche al piano terra del Viminale è stato inserito il quadro riepilogativo dello stato di tutti i simboli. Lo Scudo crociato si trova già nel contrassegno di Noi con l’Italia-Udc di Lorenzo Cesa, mentre la Fiamma tricolore è presente nel simbolo presentato da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. E la legge vieta la presentazione di simboli “identici o confondibili.
Tra i non ammessi ci sono i Forconi, Pensionati Consumatori, Indipendenza del Veneto. Tra i 9 definitivamente ‘bocciati’ c’è La Margherita – Democrazia è Libertà, Fronte Verde, Ragione e Libertà.