Un grande Bari come non si vedeva da tempo vince col Brescia

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Bari – Il Bari torna alla vittoria contro il Brescia nell’anticipo della trentaduesima giornata allungando la sua striscia positiva a sette turni.
Un anticipo di lusso, un classico della B, tra due squadre regine della B che han scalato tante volte la A ma che, fino adesso, non hanno ancora convinto ed, anzi, stanno deludendo, col Bari, da cui ci si aspettava di più vista la rosa, alla ricerca della perenne identità di gioco, ed il Brescia alla ricerca di una salvezza veloce considerata la sua pericolosa posizione in classifica. Era, tra l’altro, l’occasione buona per riagganciare le posizioni che contavano lassù, dalle parti del Palermo e Cittadella, tenuto conto anche del recupero di Pasquetta con l’Avellino. E così è stato. Il Bari ha vinto e, udite udite, anche convincendo, cosa che non ha mai fatto vedere dall’inizio del torneo nonostante le vittorie conseguite.
Era un Bari in estrema emergenza quello messo in campo da Fabio Grosso, con due giocatori impegnati con le rispettive nazionali e ben sette infortunati. Ma Grosso, come nel suo stile, non si è pianto addosso, anzi, si è mostrato convinto che la rosa a disposizione fosse di qualità al punto di poter sostituire, senza grossi problemi, i giocatori assenti. A ciò si vada ad aggiungere che da sempre, il Bari, quando è risultato in emergenza, ha sempre sfoderato prestazioni piene di orgoglio e di assoluta professionalità fino a riuscire persino a vincere o, comunque, ad ottenere punti. Fatto sta che c’era da dare seguito alla serie positiva composta da ben sei turni, possibilmente con una vittoria che avrebbe dato un senso logico alla serie e l’avversario, per quanto ostico, era quello giusto. Ed in effetti le premesse son state rispettate.
Bari al cospetto di un Brescia tornato nelle mani di Boscaglia e che ha cambiato per diverse volte il suo modulo non trovando, tuttavia, grandi migliorie.
Detto degli indisponibili biancorossi, Grosso ha deciso di far rimanere fuori Galano, per la verità non al meglio delle condizioni, Kozak e Tello; dentro, dunque, oltre a Micai, Sabelli e Anderson terzini, l’esordiente forzato Empereur e Marrone centrali difensivi, Basha, Henderson e Iocolano a centrocampo, Cissè ed Improta sulle fasce e Nenè centrale d’attacco.
Boscaglia ha risposto con Minelli tra i pali, Somma e Gastaldello centrali difensivi, Cancelotti e Curcio terzini, Martinelli, Viviani e Bisoli a centrocampo, Embalo dietro alle punte Torregrossa e Cortesi. Fuori, dunque, l’airone Caracciolo che quando vede il Bari diventa un implacabile cecchino come tanti si sono attaccati questa etichetta sin dai tempi remoti.
Primo tempo con un ottimo Bari ed un Brescia che ha fatto molto poco, e dopo un inizio imballato, è il Bari a passare in vantaggio con Improta all’8′ che riceve il pallone proveniente da un cross da Nenè ottimizzandolo alla meglio, complice anche una difesa ballerina delle rondinelle.
La reazione bresciana, soprattutto con gli inserimenti di Bisoli, è stata senza efficacia anche perché la differenza in classifica si è vista tutta, differenza dovuta anche dalla qualità barese e il solo coraggio lombardo, qualità che ha avuto sempre la meglio sulle rondinelle, movenze, obiettivamente, mai intraviste fino adesso se non occasionalmente.
E al 30′, ricevuto il pallone da Iocolano, assist di Nenè in area, ancora lui, oggi assist-man, per Cissè, che dal dischetto del rigore ha segnato il secondo gol. Insomma, a volere sintetizzare il primo tempo occorre dire che non c’è stata mai partita.
Anzi, a voler trovare il pelo nell’uovo ci verrebbe da chiedere: perché non gioca sempre così dimostrando di essere da prime due-tre in classifica? Forse occorre sempre che stiano fuori quei sette-otto? Ai posteri l’ardua sentenza.
Secondo tempo con l’airone Caracciolo in campo, mossa prevedibile da parte di Boscaglia che lo ha mandato in campo per provare a salvare il salvabile e per tentare una rimonta, obiettivamente difficile visto quanto combinato dal Brescia nel primo tempo. Ma, si sa, nel calcio mai dire mai.
Ed in effetti parte con più convinzione il Brescia che costringe il Bari ad arretrare il suo baricentro e che sfrutta meglio gli spazi con qualche incursione pericolosa ma quando è giornata no, e davanti c’è un avversario motivato che mostra tutta la propria qualità repressa, c’è poco da fare: al 9′ su cross preciso di Improta, arriva Nenè, oggi il migliore in campo (alla Kutuzov, per intenderci), e di prepotenza ha siglato il terzo gol. Non c’è partita, il Bari gioca alla grande, trova sempre spazi che il Brescia gli concede ma è bravo ad ottimizzarli tutti con incursioni da ogni parte del campo finchè la difesa bresciana, in qualche modo, riesce a spazzar via.
Girandola di sostituzioni per il Bari dal 16′: si fa male Basha e al suo posto entra Petriccione, al 30′ fuori Henderson, prestazione positiva la sua, dentro Busellato e al 34′ fuori Cissè, dentro Kozak. Ma il canovaccio della gara non cambia: al 35′ va vicino al gol Improta che su assist di Nenè, ancora lui, tira di pochissimo al lato. Bari sempre padrone del campo, pericoloso, ed anzi è il Brescia nel finale ad andare vicino al gol con Caracciolo che, superato Micai, tira debole in porta ed Anderson riesce a rimediare 39′. Ancora l’airone al 42′ di testa, su cross di Bisoli, ma ci pensa Micai a sventare la minaccia sopra la traversa. Termina così la gara col Bari che batte nettamente il Brescia per 3-0.
Bari in forma, con qualità, che manda un segnale al campionato, ma soprattutto lo manda in vetta alla classifica. Ed ora l’impegno infrasettimanale, esterno, in terra marchigiana contro un agguerrito e vivo Ascoli. Qui parrà la sua nobilitate.

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