Intervista a Ubaldo Pagano, neodeputato del Pd, di Castellana Grotte
Un collegio vasto il suo. Soddisfatto del successo personale, nonostante la sconfitta del Pd?
Non posso negare le difficoltà del mio partito in tutto il Paese. La nostra regione, poi, è da sempre di destra, tanto che Tatarella la chiamava “l’Emilia nera”. I successi del centrosinistra degli ultimi anni, da Vendola a Emiliano, fino a Decaro, sono eccezioni, più legate alle persone che ai partiti di appartenenza.
Per la mia elezione, sono più che soddisfatto. In un mese di campagna elettorale nei 43 comuni del collegio ho fatto il possibile per incontrare tutti: seimila chilometri in lungo e in largo. Sono particolarmente fiero, inoltre, per l’esito di Castella Grotte, la mia città natale, che mi ha regalato un bel 20% rispetto alla media regionale del 13%. E per questo, ringrazio di cuore tutti i miei conterranei.
Un confronto con i 5Stelle?
Il Partito democratico ha pagato la distanza dai cittadini e dalla comunità e il voto al Movimento 5 Stelle ne è una prova. Noi facciamo fatica nelle periferie, negli strati più deboli della società. E da lì dobbiamo riprendere. Non basterà solo eleggere un nuovo segretario.
La sua candidatura era dall’esito quasi certo
Sulla carta, la mia era una candidatura “blindata” è vero, ma fino all’ultimo me la sono sudata. Ho voluto incontrare personalmente tutti (o quasi) i miei potenziali elettori per capire bisogni ed esigenze, che porterò in Parlamento.
Un bel rebus di vincitori che non hanno i numeri per governare
Il Rosatellum è una legge elettorale che premia le coalizioni. La coalizione vincente è il centrodestra, ma non ha i seggi sufficienti. Siamo in un “cul de sac” e il compito del Presidente Mattarella sarà arduo, davvero.
Sono possibili alleanze col Pd per governare?
A mio avviso, il Pd si deve assumere la responsabilità di offrire un appoggio esterno a un governo del Movimento 5 Stelle, o anche del M5S con il centrodestra. Bisogna individuare alcuni punti fondamentali, fra i quali, ovviamente, una nuova legge elettorale, sui quali lavorare e cercare di trovare un compromesso.
Quali programmi ha per il suo territorio?
Il mio programma è quello di esserci, sempre e per tutti i miei elettori. Questa è la politica che piace a me, quelle alla quale, da anni, sono abituato: girare per i territori per verificarne personalmente lo stato di salute. E, lì dove sarà possibile, cercherò di intervenire in Parlamento con delle proposte di legge.
La neosenatrice Patty L’Abbate ha accettato di tenderle la mano in favore degli interessi di Castellana
È così che si dovrebbe fare anche a livello nazionale. Per me, prima di tutto vengono i cittadini e non mi interessa l’appartenenza politica delle persone. Del resto credo che i 5 Stelle stiano ragionando a che percentuale arriverebbero se si andasse di nuovo a votare, magari con una legge elettorale fatta su misura.
Un ultimo pensiero?
Sì, ai miei elettori. Loro sanno, perché gliel’ho spiegato, che dovranno darmi una grande mano per fare al meglio il mio lavoro di deputato. Ma sanno anche che, se mai sbaglierò, e può succedere, dovranno farmelo sapere. Il mio numero ce l’hanno.
Giovanni Mongelli