Olimpiadi invernali 2026: il Coni candida Milano-Torino

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Malagò: sarà il CIO a decidere e il Coni resta in attesa della formazione del nuovo esecutivo perché è indispendabile il sotegno del Governo

Ma il Veneto conferma la proposta di Cortina e delle Dolomiti. Zaia: “Mi auguro che commissione che valuterà candidature sia pubblica”

(Regioni.it 3355 – 30/03/2018) Olimpiadi invernali 2026, il Coni ha candidato Milano/Torino città unica, ma durante la settimana si è consumata sullo sfondo quasi una sfida a distanza tra il Piemonte e la Lombardia da una parte ed il Veneto e con le due province autonome di Trento e Bolzano dall’altra. Una competizione che potrebbe trasformarsi in un’ampia collaborazione interregionale

Il 26 marzo si è tenuto un incontro a Venezia tra il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi e il presidente della Provincia autonoma di

Bolzano, Arno Kompatscher, durante il quale si è riscontrata “piena convergenza sulla candidatura avanzata dal Veneto e sostenuta dal Trentino” per le Dolomiti Unesco sede delle Olimpiadi invernali 2026, che avrebbe per capofila Cortina d’Ampezzo. “Rossi e Kompatscher – si legge in una nota congiunta – hanno confermato a Zaia l’interesse e la possibilità di mettere a disposizione impianti e strutture esistenti dei propri territori per ospitare il grande evento sportivo: anche l’utilizzabilità di tali risorse dovrà trovare compiuta valutazione nel dossier che dovrà accompagnare la candidatura”. I Giochi olimpici, hanno convenuto i tre presidenti, dovranno essere “sostenibili anche da un punto di vista trasportistico e del rispetto ambientale” e pertanto dovrà essere avviato “un serio approfondimento per quanto riguarda l’intera area delle Dolomiti Unesco, con particolare riferimento all’anello ferroviario delle Dolomiti”.

Il giorno dopo il 27 marzo a Torino si stabilisce la costituzione di una associazione, ‘Torino 2026’, per la candidatura del capoluogo piemontese ai Giochi olimpici invernali. Il via libera alla sua costituzione è arrivato dalla giunta comunale. L’associazione, senza scopo di lucro, curerà le attività di studio, analisi e ricerca necessarie a valutare la fattibilità della candidatura. “Verificheremo attraverso l’associazione se l’evento olimpico potrà generare valore durevole per i territori coinvolti”, ha spiegato la sindaca Chiara Appendino. Il modello organizzativo che l’associazione Torino 2026 dovrà verificare avrà “come linee guida vincolanti quelle del riuso e del recupero delle strutture già esistenti – spiega ancora la Appendino – della salvaguardia dell’ambiente e di una oculata gestione delle risorse economiche”. Dopo il via libera della giunta comunale, necessario per il rispetto del cronoprogramma previsto dalle norme olimpiche internazionali, è previsto anche un successivo passaggio di approvazione da parte del Consiglio comunale. Risale al 7 marzo la lettera con cui la Città di Torino ha comunicato al Coni, in modo formale, il proprio interesse a partecipare al dialogo finalizzato alla promozione della candidatura del capoluogo piemontese all’edizione 2026 dei Giochi invernali.

Per presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, “La costituzione del comitato per studiare la candidatura era, dopo la manifestazione di interesse, uno degli impegni che dovevano essere ottemperati. Vedremo come si evolve, noi ci siamo, naturalmente”. Anche il Consiglio provinciale di Cuneo ha votato a favore dell’ordine del giorno a sostegno alla candidatura olimpica di Torino 2026. Il documento, già approvato dai Consigli comunali di Cuneo, Saluzzo e Mondovì, prevede anche il coinvolgimento delle aree montane nei comprensori alpini della provincia di Cuneo per due nuove specialità (sci alpinismo e slittino su sentieri naturali) che diventeranno olimpiche ai Giochi del 2026. “Ci piacerebbe – ha dichiarato il presidente della Provincia Federico Borgna – affiancare alla candidatura di Torino quella della provincia di Cuneo come sede ideale per queste due nuove specialità. Le Alpi Cuneesi rappresentano, infatti, un’area ancora incontaminata dove praticare questi nuovi sport invernali”.

Per il presidente del Coni Giovanni Malagò “ “l’intenzione c’è ma servono certezze, perché non espongo il mio Paese a figure e comportamenti sbagliati”.

“Una candidatura italiana – sottolinea Federica Brignone, bronzo alle Olimpiadi di PyeongChang nel gigante che appoggia la possibile candidatura dell’Italia come Paese ospitante delle Olimpiadi del 2026- sarebbe stato il top per il 2022, sarà la mia quarta Olimpiade ma sarà la quarta fuori dall’Europa. Fare nel 2026 le Olimpiadi in Italia sarebbe un sogno, mi piacerebbe un qualsiasi posto ma preferirei in Valle d’Aosta. Sarebbe una motivazione ulteriore per arrivare al 2026 in veste di atleta”. .

Il 29 marzo il Coni ha indicato “la candidatura della città di Milano/Torino per le Olimpiadi invernali 2026″. Con una lettera al Cio, in ottemperanza “alla scadenza formale indicata dal comitato olimpico internazionale”, il Coni “ha manifestato questo intendimento”, informando di “voler proseguire nella fase di dialogo già avviata nei mesi scorsi in seguito all’invito del Cio ricevuto il 29 settembre 2017”. Il Coni “resta in attesa del nuovo governo”, spiegando che “alla fine della fase di dialogo sarà il Cio a decidere quale sarà la città candidata”.

“Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano ha informato il Cio di voler proseguire nella fase di dialogo per i Giochi Olimpici Invernali 2026, già avviata nei mesi scorsi, in seguito all’invito da parte del Cio ricevuto il

29 settembre 2017 – si legge in una nota del Comitato-. Dovendo ottemperare ad una scadenza formale indicata dallo stesso Cio e dopo numerosi incontri e contatti con i vertici del Comitato Olimpico Internazionale, il Coni ha manifestato questo intendimento attraverso una lettera con la quale viene indicata la candidatura della città di Milano/Torino”. Nella lettera è esplicitamente indicato che “il Coni resta in attesa della formazione del nuovo governo al quale, nei tempi e nei modi che verranno concordati, sottoporrà uno studio di fattibilità già realizzato ad inizio del 2018, per una valutazione complessiva dell’intero progetto che possa portare benefici a tutta l’Italia anche alla luce del contenimento dei costi previsti dall’Agenda 2020″. “La fase di dialogo – fa sapere il comitato presieduto da Giovanni Malagò – prevede una collaborazione tra il Coni, la città e il Cio per verificare la miglior soluzione che si adatti alle esigenze del Paese, considerando quindi la possibilità, nell’ambito di un progetto unitario, di allargare anche ad altri territori eventuali soluzioni per le differenti competizioni olimpiche”. L’ultima parola spetta però al Cio. “Successivamente alla fase di dialogo sarà esclusivamente il Cio – sottolinea il Coni – nel rispetto delle sue competenze tecniche e della Carta Olimpica, a decidere quale Città invitare ad essere ufficialmente candidata per i Giochi Olimpici Invernali 2026. Per ogni altro commento il Coni rinvia alle comunicazioni del Cio previste per il 3 aprile”.

La sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha quindi preso atto della lettera del Coni: “siamo soddisfatti. Ora – ha ribadito – procediamo con il lavoro dell’Associazione Torino 2026 per valutare le condizioni di fattibilità”.

“Bene – afferma il il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino commentando la lettera del Coni. E’ un altro passo in avanti, noi siamo pronti a lavorare con il comune di Torino, la Città metropolitana e i comuni delle Valli olimpiche per sostenere il progetto di Torino 2026”.

“Sono molto contento, è un’altra battaglia sulla quale ci impegneremo con la massima determinazione, perché io credo che le Olimpiadi siano un evento che la nostra regione si merita”. Così il Presidente della Lombardia, Attilio Fontana, ha commentato la candidatura congiunta di Milano e Torino da parte del Coni per le Olimpiadi invernali del 2026, a margine della presentazione della Giunta. Nella sua squadra di governo Fontana ha deciso di nominare l’ex assessore allo Sport Antonio Rossi sottosegretario ai grandi eventi sportivi. Sull’ipotesi di candidare Milano anche per le Olimpiadi estive, in futuro, Fontana ha poi risposto: “Un passo per volta. Iniziamo a dimostrare che siamo bravi a organizzare quelle invernali. Poi vedremo”.

“Non mi stupisce che si parli di Milano e Torino quali candidate a ospitare le Olimpiadi invernali del 2026 – ha commentato il il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia – anche perché, al momento, quelle giunte dalle due città sono le uniche manifestazioni d’interesse – cioe’ la richiesta di un

territorio di essere valutato dal Cio – ad essere state formalizzate”. “La data per la presentazione delle manifestazioni d’interesse – ricorda Zaia – è il 31 marzo, e per quella data confermo che sarà presentata la manifestazione d’interesse, con Cortina capofila, del complesso Dolomiti – Unesco a ospitare le Olimpiadi invernali, a 70 anni dallo svolgimento del 1956, e nei termini concordati con i colleghi Presidenti del Trentino, Ugo Rossi, e dell’Alto Adige, Arno Kompatscher”. “Un complesso – sottolinea il Presidente del Veneto – che può vantare infrastrutture già esistenti, moderne e ai massimi livelli tecnici, tanto da essere ogni anno protagoniste delle più importanti manifestazioni degli sport della neve, a cominciare dalla Coppa del Mondo di Sci, sostenibili ed ecologiche, senza inutili colate di cemento. Parliamo di 1.300 chilometri di piste, di centinaia di impianti di risalita, di comprensori e caroselli che già riuniscono Veneto, Trento e Bolzano nel Dolomiti Superski, di piste da fondo di alta tecnicità e spettacolarità ambientale, come quelle dell’Altopiano di Asiago”. “Posso fin d’ora affermare – conclude Zaia – che lavoreremo e ci batteremo a testa bassa affinché il nostro dossier sia valutato con lo scrupolo e l’attenzione che si deve a un contesto che è simbolo della montagna e della natura in tutto il mondo. Non siamo qui per fare la guerra a nessuno, ma non abbiamo alcun timore a confrontarci con chicchessia”.

Poi lo stesso 29 marzo il presidente del veneto ha inviato una lettera al Presidente del Coni Giovanni Malagò, proprio in relazione alle candidature italiane alle Olimpiadi Invernali .”E’ mia premura – scrive Zaia – confermarle con la presente il forte e convinto sostegno della Regione del Veneto alla manifestazione d’interesse della città di Cortina d’Ampezzo alla candidatura ad ospitare i Giochi Olimpici Invernali per l’edizione 2026. Come già più diffusamente illustrato nella deliberazione del 21 marzo 2018 di cui ho personalmente promosso l’adozione – scrive Zaia a Malagò – ritengo che la Città di Cortina e il territorio circostante, per la loro storia e peculiare posizione geografica nel quadro delle impareggiabili Dolomiti, già riconosciute Patrimonio Mondiale dell’Umanità, sia la soluzione vincente per promuovere al meglio l’immagine del nostro Paese, e del Veneto in particolare, nel panorama europeo e internazionale”. Posso assicurarle – scrive ancora Zaia – che l’Amministrazione regionale che rappresento farà quanto in suo potere, nel rispetto rigoroso dei ruoli istituzionali di tutti i soggetti coinvolti, per garantire, anche dal punto di vista più strettamente organizzativo, la migliore riuscita dell’evento”. Dichiarando di rimanere “”a disposizione per quanto eventualmente necessario””, Zaia conclude di confidare “”in un positivo accoglimento della proposta avanzata dal Sindaco di Cortina”.

“Noi siamo sempre rispettosi delle regole e ligi ai regolamenti e alle procedure. Le rispetteremo fino in fondo ma, al contempo, vigileremo e verificheremo che tutti le abbiano rispettate in questa partita per la candidatura di Cortina alle Olimpiadi invernali del 2026”. Ha poi puntualizzato ulteriormente il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, commentando la comunicazione inviata dal Coni al Cio rispetto alle Olimpiadi. “La manifestazione d’interesse del Veneto e di Cortina – ribadisce – sono state elaborate sulla base di quanto prevede il regolamento del Cio (Comitato Olimpico Internazionale) che ci è stato fornito dal Coni”. Dopo le cominicazxioni del Coni, secondo Zaia, “La candidatura ‘Cortina Dolomiti Unesco’ ieri è uscita più forte di prima”. “Siamo assolutamente in tempo – ha proseguito – perché, dimostrando di saper leggere l’inglese, abbiamo visto che, nel regolamento Cio, i dossier si chiudono il 31 marzo, non il 29. E apprezziamo il fatto che Malagò abbia affermato che c’è anche Cortina”. Zaia ha addotto due motivi, all’affermazione di maggior forza di Cortina. “Il primo è che, esistendo una candidatura Milano-Torino, che prevede un collegamento con 40 minuti di alta velocità ferroviaria, vuol dire che con la nostra candidatura diffusa siamo sulla buona strada, anche perché qui la neve è di casa, abbiamo infrastrutture e piste e non ci serve nulla se non risorse per fare rete e uscire con una candidatura ecosostenibile ed ecocompatibile”. In secondo luogo, ha aggiunto, “avevo letto una dichiarazione di Malagò che affermava che le Olimpiadi non possono tornare dove sono già state. Ma, nel 2026, saranno passati 70 anni dalle precedenti Olimpiadi di Cortina e soli 20 da quelle di Torino, per cui ritengo che abbiamo più forza noi. Dico solo che se si fosse scelto il Veneto nel 2020, non avremmo avuto la farsa di Roma”. Adesso, ha chiarito il presidente del Veneto, “andremo avanti a preparare il dossier, rispettando in maniera ossequiosa ogni indicazione del Cio, perché non corriamo solo per correre, ma per fare una proposta innovativa. E non ci candidiamo ‘contro’ qualcuno – haribadito Zaia –  ma chiediamo solo al Coni che la valutazione dei dossier sia obiettiva, pubblica, leggibile e comprensibile da tutti. E non esiste che l’aver organizzato l’Expo sia una carta vincente per tutta la vita: qui abbiamo imprenditori che fatturano come dieci Expo”. “Mi auguro che la commissione che valuterà le candidature – ha concluso – sia pubblica: intanto c’è, fino ad ottobre, la fase di dialogo e noi siamo pronti a interloquire con tutti. Intanto, vedremo di mettere in piedi l’organizzazione per redigere il dossier, ma ci vuole anche un Governo che sposi questa partita”.

Ma per il momento il Coni ha comunicato al Cio – in ottemperanza alla scadenza formale di fine mese indicata dal comitato presieduto da Thomas Bach – di voler proseguire il dialogo avviato nei mesi scorsi in una lettera che indica “la candidatura di Milano/Torino”. Due città sulla carta, ma un’unica proposta, che potrebbe allargarsi anche ad altri territori, tra cui le Dolomiti, per le quali il presidente del Veneto Luca Zaia annuncia entro sabato la manifestazione d’interesse. Per una valutazione complessiva dell’intero progetto manca però ancora il governo, senza il cui sostegno qualunque candidatura verrebbe meno.

Ecco perché il Coni, che non vuole ripetere l’esperienza della candidatura di Roma bocciata per ben due volte, “resta in attesa della formazione” del nuovo esecutivo. E intanto incassa la disponibilità dei territori. Si dice soddisfatta per l’avvio del dialogo con il Cio la sindaca di Torino, Chiara Appendino, pronta a procedere “con il lavoro dell’Associazione Torino 2026 per elaborare le condizioni di fattibilità”. Al suo fianco il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino,

Un ‘asse olimpico’ che potrebbe allungarsi da Torino a Milano. E convincere il sindaco Beppe Sala, soddisfatto per l’avvio del dialogo col Cio, a superare le perplessità espresse nei giorni scorsi sul possibile ‘tandem’ con il capoluogo piemontese. Un modo, forse, anche per aggirare i regolamenti che vieterebbero la candidatura della città che ospita l’assemblea del Cio. Un appuntamento in programma nel settembre 2019 proprio a Milano. La fase di dialogo (iniziata a fine settembre 2017 e proseguita con uno studio di fattibilità a inizio anno) prevede la collaborazione tra Coni, città e Cio per “verificare la miglior soluzione che si adatti alle esigenze del Paese”, compresa quella di “allargare anche ad altri territori eventuali soluzioni per le differenti competizioni olimpiche”. Una possibilità a cui guarda con interesse il Veneto.

La corsa, comunque, è appena iniziata e, ribadisce il Coni, spetterà al Cio, nel rispetto delle sue competenze tecniche e della Carta Olimpica, decidere quale Città invitare ad essere ufficialmente candidata per i Giochi Olimpici Invernali 2026.

 

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