Altalena la stanza di Pinocchio. Spettacolo teatrale a Bari

Teatro

Di

 L’Occhio del Ciclone Theater (la stanza di pinocchio) liberamente tratto da “Pinocchio”  di Carlo Collodi  adattamento: Gianfranco Groccia,Giambattista De Luca.

13-14- Aprile ore 20,30 2018

15  Aprile ore 18,30  2018

GRANTEATRINO CASA DI PULCINELLA

Arena della Vittoria 4/A BARI.

Info: 3397403816   

Interpreti: Lino De Venuto, Paolo Comentale, Giambattista De Luca, Nicola Borreggine, Isa Gigante, Ada Interesse, Emanuella Lomanzo, Vitangelo Pugliese, Caterina Rubini, Michele Scarafile, Anna Volpicella.

Regia e scena: Gianfranco Groccia

Suoni: Enrico Acciani  Fonica e luci:  Nicola Santamato

Scenotecnica: Emanuele Hila

Trucco: Giusy Laghetti

C’era una volta (e c’è ancora) Pinocchio, nato dalla penna di Carlo Lorenzini (Collodi), letto e riletto, visto e rivisto innumerevoli volte.  Ma chi è il vero protagonista di quest’opera? Pinocchio, verrebbe istintivamente di rispondere. Ma ad una analisi più attenta non possono sfuggire il rapporto padre-figlio, le diverse situazioni di instabilità che caratterizzano il complesso passaggio tra infanzia e adolescenza (in Pinocchio, nello specifico da  burattino a bambino) intriso di “tentazioni, colpe, punizioni, premi e pentimenti”.  Ancora: Pinocchio è davvero bugiardo ? La risposta non è così ovvia come potrebbe apparire. Le bugie del burattino (mezzo di difesa !?) sono forse un pretesto “letterario” per far emergere meglio e nel modo più semplice possibile la faticosa transumanza nel mondo reale degli adulti, dove nulla viene perdonato, dove tutto si paga a caro prezzo, compresa una bugia o un semplice errore di valutazione.

Queste riflessioni prendono corpo e fisicità nello spettacolo non solo attraverso il linguaggio verbale ma anche e soprattutto attraverso la forza dirompente e suggestiva della gestualità corale. L’altalenarsi delle vicende è oggettivata dalla presenza fisica di un’altalena, metafora essa stessa dell’esistenza incerta, barcollante ma anche sorprendente e aperta al lieto fine.

Il teatro abbatte la quarta parete e in questo specifico caso abbatte ogni parete creando una stanza immaginaria senza luogo e senza tempo, una stanza senza porte, spalancata e accogliente dove tutti i personaggi interagiscono fisicamente tra loro, anche quelli che non dovrebbero mai incontrarsi.

La fiaba di Pinocchio è la storia dell’umanità, anagraficamente adulta o adolescente che sia, la storia di ruzzoloni e di risalite, di capitomboli e di riprese, di cadute e redenzioni,  nel tentativo sofferto e individuale di cercare “la strada giusta”, forse solo e semplicemente un senso alla propria esistenza ! 

In fondo c’è un Pinocchio in ciascuno di noi !

Gianfranco Groccia

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