Curiosità per il libro aperto di una sconosciuta

Teocrazia e Cristianità oltre Tevere

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Che dite, si può rubare qualche parola da un libro che non ti appartiene, oppure è cattiva educazione? Se è cattiva educazione, senza farlo apposta questa mattina mi sono comportato da maleducato. Mi trovavo sul tram 8, il tram che porta a Largo di Torre Argentine a Roma. Si libera un posto vicino ad una signora che sta leggendo un libro. Occupo quel posto e non volendo, vi assicuro, non volendo, l’occhio mi cade sulle pagine del libro aperto.

Maledetta inconsapevole curiosità. Lei era tutta intenta a leggere, come ha fatto ad accorgersi che anche gli occhi miei scorrevano quella pagina? Proprio non lo so. Però se n’è accorta, l’ha sentito, perché si è girata ed ha piegato il libro in maniera tale da poter continuare a leggere, ma da impedire a me di leggere, qualora ci avessi riprovato. Ma ci mancherebbe altro ci riprovassi! Già mi sono sentito in imbarazzo per aver letto qualche parola senza farlo apposta. Ho letto a un dipresso: “Non puoi raggiungere quel punto. Non puoi raggiungerlo perché già ti trovi in quel punto. La libertà…”. Maledetta curiosità. Che libro era? Lo ha messo rapidamente in borsa prima di scendere, quasi per impedirmi di leggere il titolo. Di quattro lettere sono quasi certo: “esso”.  Stesso? promesso? sesso? Non so proprio, che rabbia! 

Renato Pierri  

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