Merkel in Usa, ‘missione fallita sui dazi’

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Posizioni distanti anche su Nato, commercio e Iran

L’accoglienza alla Casa Bianca e’ stata “calorosa”, non pomposa come quella riservata al presidente francese Emmanuel Macron e sulle grandi questioni, Nato, commercio e Iran, le posizioni tra Donald Trump e la cancelliera tedesca Angela Merkel restano distanti. Il presidente Usa ha aperto la conferenza stampa congiunta esortando i Paesi dell’Unione europea “ad onorare il loro impegno” portando al 2% del Pil “e possibilmente anche oltre” le spese per la difesa. “La Nato e’ meravigliosa – ha detto Trump – ma aiuta piu’ l’Europa di noi”. Attualmente, oltre agli Stati Uniti, solo Estonia, Grecia e Regno Unito rispettano il target del 2% mentre mentre la Polonia, che l’inquilino della Casa Bianca ha volutamente elogiato, stanzia per la Nato l’1,99%.

La Merkel ha tenuto a sottolineare come anche la Germania, che ha speso l’1,24% del Pil in difesa lo scorso anno, “si stia avvicinando all’obiettivo” e che, nel 2019, lo stanziamento arrivera’ all’1,3% del Prodotto. Trump ha dunque denunciato un “insostenibile” deficit commerciale statunitense nei confronti dell’Unione europea, superiore ai 64 miliardi di dollari lo scorso anno mentre incombe il suo verdetto sulla possibile esenzione del Vecchio Continente rispetto ai dazi Usa su acciaio e alluminio importati. “C’e’ stato uno scambio di vedute…ma la decisione spetta al presidente” americano, ha affermato la Merkel.

Trump dovra’ annunciare entro giovedi’ prossimo, il 3 maggio, se sull’alluminio e sull’acciaio importati negli Stati Uniti dall’Ue non saranno imposte tariffe, rispettivamente del 10% e del 25%. Bruxelles ha minacciato contromisure per 3,4 miliardi di dollari su merci che vanno dai jeans alle moto. Secondo indiscrezioni di stampa, l’amministrazione americana non intende fare sconti all’Europa e imporra’ le tariffe dal prossimo primo maggio. Sull’Iran, la cancelliera tedesca ha riconosciuto che l’accordo sul nucleare siglato nel 2015 da Teheran e dai Paesi del gruppo 5+1 (Cina, Francia, Regno Unito, Stati Uniti + Germania) “non e’ sufficiente” ma lo ha difeso perche’ e’ “un primo passo per frenare le attivita’ (iraniane) su questo fronte”. Per Trump, Teheran “non avra’ mai il nucleare”, e se una decisione sull’uscita degli Usa dall’intesa non e’ ancora stata presa, il nuovo segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, ritiene “improbabile” che l’America vi rimanga.

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