Cambiare si può

Emigrazione & Immigrazione

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A elezioni politiche avvenute, a nostro parere, resta un aspetto della Legge 459/2001 che dovrebbe essere emendato. Almeno si dovrebbe dare corpo al voto “diretto”degli italiani all’estero nelle sedi designate dai nostri Consolati o tramite computer. Il tutto sarebbe indipendente dal caotico meccanismo del “Rosatellum”.

 Insomma, almeno per il futuro, dovrebbe essere annullato il voto postale. Sistema che ha evidenziato sostanziali limiti per la sua gestione. Questa proposta, che non è passata inosservata a tanti Connazionali residenti all’estero, potrebbe, tra l’altro, favorire anche un consistente risparmio economico e organizzativo. Intanto, la Circoscrizione Estero, con le sue 4 Ripartizioni geografiche, resta immutata. Allo stato attuale, almeno per quanto c’è noto, non ci sono tesi d’“aggiornamento”. Almeno, col voto diretto, o per via informatica, tutto sarebbe più semplificato e sicuro.

La formula “18” rimane al suo posto e ciascuna Ripartizione geografica ha diritto di voto per un Deputato e un Senatore. Mentre gli altri Seggi (per un totale di 6 Deputati e 2 Senatori) continuano a essere distribuiti tra le varie Ripartizioni in proporzione al numero dei cittadini italiani ivi residenti (come da Anagrafe Consolare e AIRE). Un sistema macchinoso che la nuova legge elettorale non ha adeguato al concetto di rappresentatività politica dei Connazionali all’estero. I risultati si sono evidenziati anche nell’affluenza al voto. Gli aventi diritto erano 4.230.854. Ha votato solo il 29,7% degli aventi diritto. Più del 70% ha disertato il voto. Ma anche questa realtà fa parte di un sistema elettorale ampiamente superato.

Giorgio Brignola

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