Mais, in Italia bisogna recuperare terreno

Agroalimentare & Enogastronomia

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Confagricoltura e Syngenta hanno firmato un patto durante il convegno “Mais in Italy: un percorso di rilancio della filiera del mais basata su produttività, sostenibilità e innovazione”. Durante uno dei tanti appuntamenti del Mantova Food and Science Festival, istituzioni e operatori del settore hanno fatto un punto sulla situazione della maiscoltura in Italia. Oggi nel nostro paese ci sono sempre meno coltivazioni dell’alimento che fin dall’antichità ha soddisfatto il fabbisogno alimentare umano e animale.

A causa del crollo della produttività del 40% negli ultimi 10 anni, si è creata la necessità di comprare il cereale al di fuori dei confini nazionali. “Dobbiamo produrre mais italiano e mettere i nostri maiscoltori nelle condizioni adeguate per avere maggiori rese nel rispetto della sostenibilità in modo da ottenere un prodotto più sano e sicuro”, ha dichiarato Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura.

L’accordo firmato dalle parti ha proprio l’obiettivo di promuovere la diffusione e l’implementazione del protocollo Mais in Italy, sviluppato dalla multinazionale Syngenta che da molti anni abbina studi e ricerche per la valorizzazione della produzione agricola. L’attuale situazione politica non aiuta verso questa crescita e tale preoccupazione non viene nascosta dal presidente Giansanti: “A Bruxelles si stanno trattando tante tematiche inerenti alle coltivazioni, l’Europa va avanti nei lavori, gli altri paesi passano ai fatti mentre noi non abbiamo ancora un premier di governo né un ministro delle politiche agricole che possa supportarci”.

Forte è inoltre il bisogno che la scienza possa aiutare il progresso dell’agricoltura italiana, dove anche qui rispetto agli altri competitors siamo un passo indietro: “All’estero utilizzano i frutti degli studi scientifici mentre noi siamo fermi alle sementi del 1950 e quindi produciamo meno. Nel nostro caso abbiamo bisogno di dare più acqua e possiamo contare su meno trattamenti, pertanto non siamo competitivi. Fortunatamente però abbiamo maggiori possibilità per implementare alcune varietà di mais che meglio resistono alla siccità e contare su rese di produzione maggiori, per questo rispetto al passato guardiamo al futuro con entusiasmo e passione”, ha concluso il presidente di Confagricoltura.

L’innovazione e la scienza diventano dunque elementi imprescindibili per il progresso. “Chiediamo che le migliori pratiche agricole, insieme con il meglio della genetica, siano elementi fondamentali per ottenere questo obiettivo – dichiara Riccardo Vannelli Commercial Unit Head di Syngenta Italia – Anche la digitalizzazione e le innovazioni tecnologiche possono dare un contributo fondamentale in ottica di redditività e sostenibilità. Il nostro auspicio è di essere tra i protagonisti di una nuova rinascita o rilancio della maidicultura in Italia. Abbiamo le capacità per ridurre importazioni di mais dall’estero ed eccellere con produzione di qualità e di quantità made in Italy”.

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