Arrestato dopo l’atterraggio. Easyjet chiede urgenti modifiche significative per vietare la vendita di alcolici negli aeroporti. La compagnia aerea afferma che “il principale fattore causale di interruzione dei voli” è causato dall’alcool acquistato negli aeroporti
L’ennesimo caso tra quelli già segnalati dallo “Sportello dei Diritti” fa riesplodere la polemica su un fenomeno che riguarda la sicurezza dei voli: l’ubriachezza a bordo dei velivoli di linea sta diventando un problema serio che merita la dovuta attenzione da parte delle autorità aereoportuali e quelle che regolamentano il traffico aereo e richiede misure urgenti per evitare che ci scappi la tragedia. Questa volta è accaduto al volo Easyjet EZY6089, del 5 giugno da Bristol a Mahon, che ha costretto i piloti ad accelerare l’arrivo e ha portato un passeggero ubriaco ad essere arrestato dopo l’atterraggio. Easyjet ha dichiarato che l’uomo si è comportato “in modo distruttivo” a bordo del volo dopo aver bevuto dell’alcol acquistato all’aeroporto di Bristol. Una situazione non certamente ottimale che il 21 gennaio, a diecimila metri d’altezza, ha fatto vivere attimi di panico ai passeggeri.
La compagnia aerea già ieri ha ufficializzato di aver chiesto un limite di due drink per i passeggeri prima dei voli dopo quanto avvenuto. I controllori del traffico aereo hanno rivelato di aver accorciato la rotta – e il “passeggero difficile” è stato arrestato dopo che l’aereo è atterrato. Un portavoce di Easyjet ha riferito che l’incidente illustra il motivo per cui la compagnia aerea sta facendo pressioni sui limiti delle quantità di alcol che i clienti possono bere negli aeroporti. Ed ha affermato in una dichiarazione: “L’equipaggio di questo volo da da Bristol a Mahon ha richiesto l’assistenza della polizia spagnola all’arrivo dopo che il passeggero ubiaco è diventato dirompente. “Non tollereremo comportamenti indisciplinati o distruttivi in qualsiasi momento e la sicurezza e il comfort dei nostri clienti, equipaggio e aeromobili sono la nostra priorità numero uno”. Ed ha continuato: “Ed è esattamente il motivo per cui chiediamo modifiche significative per vietare la vendita di alcolici negli aeroporti, come un limite di due bicchieri per passeggero e nessuna vendita di alcolici prima delle 10:00. “Spetta agli aeroporti introdurre queste misure preventive per frenare l’eccessivo consumo di alcolici e i problemi che crea, piuttosto che consentire ai passeggeri di bere in eccesso prima dei propri voli”.
Sono queste delle proposte che per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” devono essere immediatamente eseguite per evitare che si continuino a verificare situazioni del genere che mettono a repentaglio l’incolumità dei passeggeri e la sicurezza dei voli e ciò prima che possa accadere qualche tragedia determinata dal comportamento di singoli o interi gruppi che si ubriacano prima di prendere l’aereo. Il divieto di vendita di alcolici negli aeroporti, quindi, deve diventare una priorità per ogni autorità che si occupa del traffico aereo.