La nostra ipotesi

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Mentre è ancora prematuro prendere in esame gli ”effetti” del contratto elettorale Di Maio/Salvini, ci sembra opportuno verificare la realtà nazionale a pochi giorni dal varo di un Esecutivo che potrebbe riservarci più amarezze che sorprese. Al momento, il “team” governativo è ancora in fase di “sistemazione” e i contenuti operativi dell’Esecutivo restano ancora “riservati”. In buona sintesi, gli italiani, favorevoli e meno, al nuovo corso hanno da fidarsi. Non ci sono altre possibilità. Sarà il Parlamento a dare concretezza, o meno, ai progetti di questo Governo nato dopo un lungo travaglio e non privo di colpi di scena.

Da qualche tempo, paventavamo questa realtà che, di conseguenza, non ci ha trovato impreparati. Quali tesi governative siano, francamente, praticabili non è ancora possibile prevedere. Tanto che in Parlamento non sono ancora stati presentati progetti di legge che prevedono la riduzione del carico fiscale diretto e indiretto. S’è solo accennato di “lasciare tranquilli” gli imprenditori nel fare il loro mestiere. Lo Stato, come per il passato, non è in grado d’intervenire in modo più “concreto”. Come a scrivere che, in attesa di un “placet” parlamentare, la situazione resterà identica a quella della precedente Legislatura.

E’proprio su questa”stasi” innaturale, preceduta da posizioni impensabili per una politica degna di tale nome, che s’è fatta strada la nostra teoria di un Esecutivo di transizione per portare il Paese, entro la prossima primavera, a elezioni politiche generali con, ovviamente, una nuova legge che le regolamenti. Il fatto che ci saranno anche le Consultazioni Europee non dovrebbe troppo preoccupare gli strateghi politici di casa nostra.

Giorgio Brignola

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