Violazione del pluralismo politico e concorrenza dei principali mass media

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 Il Movimento Astensionista Politico Italiano ha segnalato all’Antitrust e all’Autorità per le garanzie nelle tecomunicazioni quello che ritiene nei suoi confronti: “violazioni sistematiche del pluralismo politico dell’informazione e della libera concorrenza editoriale da parte delle principali testate giornalistiche italiane e delle principali emittenti radiotelevisive nei confronti del pluralismo politico dell’informazione.

Tali violazioni, facilmente riscontrabili anche dai tabulati riassuntivi pubblicati dall’AGCOM, denotano la perenne assenza nel pluralismo dell’informazione di ogni sorta di approfondimento sulle tematiche riguardanti l’astensionismo politico, oggetto di una stretta censura da parte dei mass media, nonostante gli sforzi compiuti contro tale pratica dallo scrivente movimento da un decennio a questa parte.
Sulla base degli ultimi esiti elettorali nazionali del 4 marzo l’area del non voto ha raggiunto in Italia una percentuale molto elevata, pari a circa il 30% dell’intero corpo elettorale, con poco più di 13 milioni e mezzo di elettori che così facendo hanno espresso il proprio voto per mezzo di un voto non utile per i partiti in competizione.

Ebbene, nonostante ciò, tutte le nostre continue richieste comunicative alle principali testate giornalistiche (Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, Il Sole 24 Ore, ll Giornale, Il Messaggero, TG1, TG2, TG3, TG4, TG5, Studio Aperto, TGLA7, Rainews24, SkyTG24 etc.) e di partecipazione agli approfondimenti nei talk-show televisivi di Rai, Mediaset, LA7, nonostante la validità e l’utilità delle nostre argomentazioni nell’affrontare le grandi tematiche ed emergenze politiche attuali in un’ottica di un confronto dialettico democratico, vige una sistematica censura atta a strumentalizzare e condizionare politicamente l’arbitrio e la costituzione del libero pensiero politico dell’intera popolazione italiana.

Da confidenze riservate ricevute dallo scrivente movimento da alcuni noti esponenti politici oltre che da alcuni giornalisti, che tuttavia ci hanno chiesto di rimanere anonimi per timore di ritorsioni, pare che contro di noi esista un vero e proprio cartello editoriale da parte dei principali organi di informazione già citati, volto a censurare direttamente non soltanto quanto da noi redatto e proposto, ma di conseguenza ogni altra notizia di approfondimento sui temi dell’astensionismo politico-elettorale.

Pare inoltre, e questo per noi è un aspetto ancor più grave e inquietante, che tali direttive siano addirittura il risultato di una serie di pressioni giunte agli editori e alle redazioni dei principali mass media da parte dei Dipartimenti per l’Editoria dei passati Governi, al fine di facilitare, evitando ritorsioni, l’erogazione dei contributi economici statali per essi previsti. Per quanto esposto si chiede, in base ai poteri attribuiti alle Autorità in indirizzo, di avviare, ove previsto, le competenti istruttorie e tutti i provvedimenti volti a rimuovere le illegalità emerse da quanto descritto”. (La lettera è firmata da CVDP – Commissione di Vigilanza per la Democrazia Partecipativa e noi per obiettività informativa riproduciamo)

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