Floris al Ct Eur: perché l’Italia rischia grosso sulla scuola

Scuola, Formazione & Università

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Gli ignoranti, i maleducati, gli indisciplinati, cioè quelli che nelle aule della scuola tradizionale venivano isolati all’ultimo banco, diventeranno davvero i padroni dell’Italia? L’inquietante interrogativo è echeggiatto più volte al Circolo Tennis Eur nel corso della presentazione del libro-inchiesta “Ultimo Banco, perché professori e studenti possono salvare l’Italia” di Giovanni Floris, il giornalista e conduttore televisivo de La 7 e del programma ”di Martedì”, avvenuta nei saloni del Circolo nel quadro del programma CT EUR Cultura 2018 organizzato da vice presidente Bruno Costi.

Dopo il saluto del presidente del CT EUR Vincenzo Vecchio che ha donato a Floris il libro “ I 50 anni del CT EUR”, è stato Costi a introdurre l’autore spiegando che il suo libro costituisce davvero un caso editoriale perchè, nelle categoria saggi, ha venduto in poche settimane 40 mila copie, più della media della categoria e, se raffrontato alle cifre dei nomi più noti della politica, sei volte più di D’Alema, 5 volte più di Prodi, il doppio di Salvini e il triplo di Di Battista. Da cosa deriva tanto successo? Dal fatto che si parla di scuola, ovvero di figli, di genitori e di futuro del Paese. Floris che è figlio di una prof di liceo ed ha vissuto attraverso le ansie della madre, gioie e dolori della scuola italiana, ha distillato giudizi impietosi ma veri: l’istruzione in Italia non è considerata prioritaria; la scuola e la formazione degli studenti non sono considerati come parte del progetto che deve costruire i cittadini di domani; la democrazia non è il diritto di non sapere; non conta saper contestare il professore ma dimostrare di aver studiato ed imparato ciò che insegna; dal popolo sovrano, passiamo al popolo somaro; una scuola che paga poco i professori svela una società che disprezza l’istruzione.

Vivace il dibattito aperto del presidente Vecchio che ha puntato l’indice anche contro l’uso distorto delle tecnologie in mano ai ragazzi. Poi un profluvio di domande da soci e ospiti dai quali sono arrivati consigli (“il sapere non è sinonimo d nulla; ci vuole sensibilità”) e denunce (“ Il ministero non consente ai presidi di fare il loro lavoro; la rivoluzione deve cominciare dalle aule”). E’ affollatissima la sala conferenze del bellissimo Circolo rimesso a nuovo dal presidente Vecchio, con oltre 100 fra soci ed ospiti. Tra i presenti, il segretario generale Agcom Riccardo Capecchi, il direttore generale dell’Inail Giuseppe Lucibello, il Presidente di Ispra Stefano La Porta, Marco Staderini, già consigliere d’amministrazione Rai, Alberto Stancanelli Magistrato della Corte dei Conti, lo scrittore Fabrizio Cannizzaro e l’Avv. Franco Tassoni.

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