Rapporto sulla filiera della sicurezza
Gli italiani hanno voglia di “sicurezza fai da te” pur diminuendo i reati. Lo dice il Censis nel primo Rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia. E questa voglia, più in stile americano che europeo, si trasforma anche nella richiesta di avere armi a disposizione più facilmente: il 39% è infatti favorevole a criteri meno rigidi per il possesso di un’arma da fuoco per la difesa personale. E aumenta anche il numero degli italiani che già possono sparare: “oggi complessivamente c’è un’arma da fuoco nelle case di quasi 4,5 milioni di italiani (di cui 700.000 minori)”. Nel 2017 nel nostro Paese si contavano 1.398.920 licenze per porto d’armi, con un incremento del 20,5% dal 2014 e del 13,8% rispetto all’anno prima.
I reati – sempre secondo il Censis – diminuiscono: nel 2017 ne sono stati denunciati il 10% in meno rispetto al 2016, e gli omicidi si sono quasi dimezzati in dieci anni, ma nonostante questo c’è un senso generalizzato di insicurezza e il 31,9% delle famiglie italiane percepisce il rischio della criminalità nella zona in cui vive.
L’insicurezza diffusa si evidenzia anche nel fatto che il 92,5% degli italiani ‘blinda’ la propria casa, dalle inferriate alle luci accese quando si esce. Il sistema di protezione più utilizzato è la porta blindata, che protegge dalle intrusioni le case di oltre 33 milioni di italiani (il 66,3% della popolazione adulta); 21 milioni di cittadini (il 42%) si è dotato di un sistema d’allarme, più di 17 milioni (il 33,5%) hanno montato inferriate a porte e finestre; quasi 16 milioni (il 31,3%) hanno optato per vetri e infissi blindati, più di 15 milioni (il 30,7%) hanno installato una telecamera, poco meno di 10 milioni (il 19,4%) hanno comprato una cassaforte per custodire i propri beni. Per precauzione lasciano le luci accese quando escono di casa poco meno di 15 milioni di italiani (il 29%).