Bari sull’orlo del precipizio

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Non c’è pace per il Bari ed i suoi tifosi. Ancora un nulla di fatto nel terzo CdA tenutosi questa sera sul tardi dove la tensione tra i componenti si è tagliata a fette a causa della spaccatura dei consiglieri partecipanti. Pare, infatti, che tra Roma e Bari attraverso una video conferenza, siano volate parole grosse tra il consigliere Biga e il patron Giancaspro sulla gestione della ricapitalizzazione. Sul fuoco c’era da avallare la modalità di ricapitalizzazione proposta da Giancaspro, in alternativa la sottoscrizione a terzi. E questo impasse può darsi che venga chiarito in mattinata essendo altamente improbabile che si protragga a lungo anche perché, stando a quanto sottoscritto nella delibera dell’assemblea del 15 giugno scorso, sarebbero stati concessi cinque giorni per gestire il rifinanziamento una volta scaduto il termine concesso a i soci, pertanto la scadenza dovrebbe cadere alle 23,59 di venerdì prossimo. Ci sono da conferire 4,6 milioni di euro per ripianare le perdite di 4,5 milioni, e riportare a 100mila euro (in realtà basterebbero 50mila) l’importo del capitale sociale, atto che consentirebbe di uscire dalla grana prevista dall’articolo 2447 del c.c.

Si confidava, in realtà, sull’apporto di Gianluca Paparesta che da sempre aveva espresso l’intenzione di subentrare per ricapitalizzare, ma in un comunicato uscito nel primo pomeriggio sul suo profilo facebook, l’ex arbitro ha fatto sapere che non era più intenzionato a subentrare a causa dell’atteggiamento ostativo della società di Giancaspro e giustificato dalla ferma volontà di non essere d’intralcio al salvataggio della società.

Il Sindaco Decaro, nel frattempo, visto il precipitarsi della situazione, ha avviato dei colloqui informali con tutta l’imprenditoria locale al fine di gestire un salvataggio in extremis, facendo confluire denaro fresco necessario a coprire quei maledetti 4,6 milioni di euro con l’obiettivo di individuare un advisor che possa occuparsi della vendita della stessa società.

L’ennesimo count-down di questa terribile vicenda che sta mettendo a dura prova tutto l’ambiente che gira attorno al Bari (tifoseria, città e stampa), vicenda che non ha eguali nella gloriosa storia ultracentenaria del Bari che rischia di essere polverizzata, è iniziato e, parallelamente al salvataggio del club, occorre definire il procedimento dell’iscrizione, attraverso un ricorso, i cui termini scivolano entro le 19 del 16 luglio anche se la Covisoc terminerà la propria istruttoria domani.

Il CdA procede nella notte e speriamo che la stessa notte dei coltelli porti, domani mattina, consigli positivi a tutti. Insomma, il rischio concreto di veder sparire il Bari c’è, e si tocca con mano, e comunque ove dovesse riuscire a salvarsi, partirebbe con una forte penalizzazione, ma – come di dice – meglio ferito che morto. Occorrerebbe davvero un miracolo per salvare il Bari da una fine ingloriosa.

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