Da anni tentiamo d’offrire un’immagine sugli eventi socio/politiche d’Italia. Almeno, ci proviamo. Le nostre sono state, e restano, riflessioni senza esposizioni individuali. Dopo aver sfiorato il fondo, il fronte politico nazionale tenta, ora, una faticosa rimonta. Nonostante parecchie “sbavature”, s’intravede una flebile ripresa.
Con la nuova legge elettorale, a dispetto delle polemiche, a contare è tornato il Popolo italiano. Ovviamente, non ci attendiamo “miracoli”, ma parecchia coerenza sì. Le “alchimie” le lasciamo a chi s’illude di poterle gestire. Noi preferiamo restare nel concreto. La Democrazia non ha mai rifiutato a nessuno valide proposte e suggerimenti.
Insomma, i miglioramenti potrebbero essere il passo successivo per il riscatto. Il problema, a nostro avviso, rimane però quello delle alleanze. Questa volta, ha avuto la meglio la compagine di Centro/Destra. Basterebbe, tuttavia, una qualsiasi “incertezza” per farci intendere quanto sia fragile il nostro sistema politico. Tanto che le perplessità di metodo restano ancora tutte. I cattivi esempi, che proprio non sono mancati, hanno contribuito a sfiduciare tutti e tutto.
Ora ci riserviamo d’analizzare le normative che, con l’autunno, saranno varate il nuovo Parlamento. L’importante è che le alleanze restino reali. Chi non se la sente d’essere differente, nei modi e nei fini, avrà l’opportunità di porsi all’opposizione; con gran vantaggio per il Paese che di politici rampanti ne ha le tasche piene.
Ora c’è da auspicare che dopo gi Esecutivi d’emergenza, con l’Asse Di Maio/Salvini, si prospetti un dialogo politico senza incongruenze. La penisola ha bisogno, più che mai, di patti chiari che consentano al nostro Paese di restituire “fertilità” alla terra bruciata. Insomma, la “rappresentatività” dovrà essere concreta manifestazione di un impegno politico da verificare con i fatti.
Giorgio Brignola