Atlantia a picco in Borsa

Economia & Finanza

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Il tracollo di Atlantia affossa Piazza Affari. Dopo non essere riuscita a fare prezzo per quasi un’ora, la società che controlla Autostrade per l’Italia cede ora il 24,2% a 17,85 euro. E il tonfo del titolo, dopo le dichiarazioni di alcuni esponenti del governo che hanno annunciato una revoca della concessione a seguito del disastro del ponte Morandi a Genova, zavorra il Ftse Mib, in flessione dell’1,80% a 20.534 punti. A pesare sul listino è anche lo spread Btp-Bund, salito a 288 punti, che frena i titoli degli istituti di credito.

ATLANTIA – Da Atlantia si sottolinea che “anche nell’ipotesi di revoca o decadenza della concessione, secondo le norme e procedure nella stessa disciplinate, spetta comunque alla concessionaria il riconoscimento del valore residuo della concessione, dedotte le eventuali penali se ed in quanto applicabili”. La società “continuerà a supportare la controllata Autostrade per l’Italia nelle interlocuzioni con le istituzioni in questa delicata fase avendo riguardo anche alla tutela dei propri azionisti ed obbligazionisti con una corretta e tempestiva informazione al mercato”.

BENETTON – Edizione Srl, holding che fa capo alla famiglia Benetton e che controlla Atlantia tramite la società Sintonia, “farà tutto ciò che è in suo potere per favorire l’accertamento della verità e delle responsabilità dell’accaduto” del crollo del ponte Morandi. E’ quanto si comunica da Edizione che, “a nome dei suoi azionisti e del suo management, esprime profondo cordoglio alle famiglie delle vittime e la propria vicinanza ai feriti e a tutti coloro che sono stati coinvolti nel tragico crollo avvenuto a Genova”. Edizione “è certa della determinata volontà di collaborazione con le istituzioni e le autorità preposte da parte della società operativa Autostrade per l’Italia e della sua capogruppo Atlantia che, negli ultimi 10 anni, hanno investito oltre 10 miliardi di euro nell’ampliamento e ammodernamento della rete autostradale italiana”.

DI MAIO – Oggi, intanto, il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, in un’intervista a Radio24, è tornato sulla revoca della concessione. ”Non è possibile che si possa morire pagando il pedaggio. Prima che il governo annunciasse il ritiro della concessione, già la Borsa aveva condannato Atlantia. Se non sono in grado di gestire le autostrade, lo farà lo Stato – ha ribadito – Tutti parlano oggi della penale da 20 miliardi per la revoca della concessione. Ma se la motivazione è giusta e 40 morti finora mi sembrano una buona motivazione, non credo che si dovranno pagare penali. Tutti chiedono giustizia a Genova. Ci sono tutte le ragioni per recedere dalla concessione senza pagare penali. Gli utili netti che fanno queste società, che hanno operato in monopolio, fanno arrabbiare tutti. I Benetton li incontreremo quando gli revocheremo la concessione”. ”Probabilmente i contratti con Autostrade venivano secretati perché troppo vergognosi. Noi li desecreteremo” ha confermato Di Maio.

SALVINI – All’attacco di Atlantia il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “Atlantia (Autostrade) riesce ancora, con faccia di bronzo incredibile e con morti ancora da riconoscere, a parlare di soldi e di affari, chiedendo altri milioni agli Italiani in caso di revoca della concessione da parte del Governo dopo la strage di Genova – ha scritto Salvini su Facebook – Dall’alto dei loro portafogli pieni (e dei loro cuori vuoti) chiedessero scusa e ci dessero i nomi dei colpevoli del disastro, che devono pagare. Il resto non ci interessa”.

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