Genova. Varie concause per il crollo del ponte

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“Varie concause” potrebbero aver contribuito al crollo del Ponte Morandi a Genova. L’indicazione e’ stata fornita dal presidente della commissione ispettiva del Mit, Roberto Ferrazza. “Il ponte”, ha spiegato al termine di un sopralluogo sulle macerie, “non e’ venuto giu’ cosi’ come stava ma si e’ piegato ed e’ caduto”. La dinamica del cedimento non rende dunque “del tutto chiaro” quale sia l’elemento che si e’ rotto per primo innescando la tragedia.

Il crollo del viadotto di ponte Morandi potrebbe essere stato determinato da “una serie di concause”, non soltanto dalla rottura di uno strallo. Lo ha spiegato Roberto Ferrazza, presidente della Commissione ispettiva del Mit, dopo il sopralluogo sulle macerie del ponte, oggi a Genova. La dinamica “non è ancora del tutto chiara – ha aggiunto Ferrazza – Non è chiaro quale sia stato l’innesco ma il ponte non è caduto nella sua proiezione: prima si è storto, poi è caduto”. “Bisognerà lavorare ancora sul posizionamento e ribaltamento delle macerie – ha concluso – considerando che c’è stata una rottura che ha provocato un movimento della struttura non equilibrato”. Intanto arriva il via libera per le verifiche propedeutiche alla messa in sicurezza delle parti di Ponte Morandi rimaste in piedi: ad effettuarle saranno i tecnici di Autostrade con i consulenti della procura. 

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