Odessa punta sulle crociere per rilanciare il turismo sul Mar Nero

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Odessa – Dalla paura della guerra civile al rilancio turistico. Il porto di Odessa sta cercando di riproporsi a livello internazionale come destinazione crocieristica di riferimento per l’Ucraina.

MATTEO MARTINUZZI 

Odessa – Dalla paura della guerra civile al rilancio turistico. Il porto di Odessa sta cercando di riproporsi a livello internazionale come destinazione crocieristica di riferimento per l’Ucraina. Fino alla crisi russo-ucraina, seguita al referendum del 2014 per il ritorno della Crimea alla Russia, il Mar Nero era una destinazione abbastanza battuta dalle nave da crociera e i porti ucraini la facevano da padroni.

Oggi, persa de facto la Crimea (Yalta era un hub crocieristico di tutto rilievo) l’Ucraina vuole tornare nel giro dell’industria crocieristica e Odessa rimane, a questo punto, il suo unico porto con un discreto appeal turistico.

Lo scalo ucraino era meta usuale delle navi di Msc e Costa Crociere in partenza da Venezia per vacanze lunghe verso il Mar Nero. Successivamente alla crisi ucraina, l’industria turistica ha cercato di mantenere questa destinazione con scali in porti bulgari e rumeni, ma senza grandi risultati; la situazione è poi ulteriormente degenerata con la sparizione di Istanbul dai calendari di tutte le compagnie, in quanto questo porto era meta obbligata di passaggio e scalo.

Oggi anche la Russia sta tentando di rivitalizzare il turismo crocieristico nella sua sponda europea meridionale, in questo caso puntando soprattutto su Sochi divenuto home port della piccola nave da crociera “usata” Principe Vladimir della Chernomorskie Kruisy.Tornando a Odessa, per ora c’è un primo timido ritorno nel calendario internazionale: nel 2019 è previsto uno scalo della compagnia Voyages to Antiquity, mentre nel 2020 sono stati programmati due scali di Azamara Club Cruises. Davvero poco per il momento, se si considerano le potenzialità di quello che è il terminal passeggeri più grande del Mar Nero con banchine per complessivi 1.370 metri in grado di gestire 5 navi da crociera in contemporanea, per un traffico potenziale su base annua di un milione di passeggeri.

Importante, per riguadagnare appeal internazionale, è il lavoro che sta facendo MedCruise, l’associazione dei porti crocieristici mediterranei, che sta cercando di riproporre con forza la destinazione Mar Nero, tanto che l’assemblea generale 2020 sarà organizzata in Bulgaria. 
Mariia Luzhanska, responsabile della pianificazione e dello sviluppo per l’Autorità ucraina dei porti marittimi, spera che la conferenza sul Mar Nero del 2019 possa dimostrare alle compagnie che ora la regione è di nuovo sicura con destinazioni di sicuro interesse per gli ospiti. Le ultime riunioni di MedCruise hanno portato ad un piano d’azione che riunisce i porti di Ucraina, Bulgaria e Romania. Quest’ultimi si sono rivolti agli operatori, spiegando la situazione attuale e il programma di incremento delle misure di sicurezza. L’obiettivo è quello di riportare, nel giro di due anni, le navi bianche a scalare regolarmente nei porti del Mar Nero. Odessa, oltre all’efficiente infrastruttura portuale (e anche un efficiente aeroporto internazionale), può offrire una ricca gamma di destinazioni di interesse turistico, compreso un centro storico che si trova a solo 10 minuti dal terminal. Qui i crocieristi potranno ammirare il teatro cittadino, il mercato di Pryvoz e le “scale di Potemkin” rese celebri in Italia dalla saga di Fantozzi interpretata da Paolo Villaggio.

 

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